Page 35 - RIVISTA NOIQUI FEBBRAIO 2024
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Gina Bonasera  Alma Bigonzoni  Carmela De Giorgio                             Matilde D'amore

 SENZA DI TE  SEMBRAVA AMORE   NOI DUE                                         CORIANDOLI

 Non c'è alba, né sole né colore.  Il ricordo riaffiora viscerale, difficile da      Vaporosi coriandoli         mi raggiunge e con
 Solo il buio della notte lunga e inumana.  frenare se nato da lontano e dal cuore,   Noi due,  aleggiano, colorando  le mani accarezzo

 Il latrare d'un cane e pensieri senza senso   come un'onda travolge e spazza via.   abbracciati,  la greve aria.  il tuo viso.

 tingono le ore inutili  nella stessa tela
 e, nell'attesa della luce,  Un’anima sola, incastri perfetti, fusione di   d'un avverso destino  Plebiscito di musica   Nel giardino segreto,

 profondamente sospiro.  sensi e cuore,  Noi due,                              e parole,                         fioriscono rose,

 sembrava amore.  ombre senza identità,                                        accordate da un violi- di rugiada imbevute,
                 sospese                                                       no fuoriescono.                   sulla siepe sparse.

 Il ricordo di un'effimera vita fatta di   nel vuoto del silenzio

 illusioni e verità taciute, il rimpianto per   ciarliero                      S'infiamma l'aria                 Sinuose movenze,
 ciò che era e più non è...  delle nostre anime sfinite                        è un fuoco acceso                 i petali di velluto

 Il dolore, la delusione.  Gocce di pensieri                                   nel cuor che ama.                 cullati dal vento,
                 nel lento stillicidio                                                                           sembran danzare.

 Sarà mai un giorno il rivedersi,  d'un tempo senza respiro,                   Spartito di note

 Maria Giovanna Bragantini  e non sentirsi persi,  confondono l'alba           l'amore proibito                  Si chiude a sera
 RESINA  un rincorrersi d'anime sconsolate,  col tramonto                      disseta.                          la corolla, portando

 Sì resina mielosa,  nelle future vite sparse e ingarbugliate.  Non un quarto di luna,                           con sé ogni illusione.

 il dolore in gola,  non un raggio di sole,                                    Un'allegria stonata
 invischia corde  ma solo un battito

 di note e di fiato.  Francesco Brunetti  di ciglia                                   Maria Antonietta Cassaro
 MILONGA         e tu sei diventato                                                   A RACCONTARLO AL VENTO

 Artefice incauta  Dammi sguardi a specchio e in fila,  polvere di stelle             Il dolore è come Cristo

 di pensieri rampicanti  luccicanti soli e girasoli,  fra le mie fredde dita          che è tutto intero in ogni dove

 che si radicano malevoli  di pensieri acqua scende per la gola,  Che rimane di noi?  Una pena che alloggia dentro un petto
 a debole fusto,  fiume schiavo di rocce lucidate…  sillabe senza suono               pur se divisibile per mille,

 è attesa.  scende il mio destino al mare  di parole nel vento,                       in coriandoli d'un brullo carnevale,
 come vela ammainata a riposare,   coriandoli di una lacera

 Si scuote la mente  sulla zattera che si libera e invola  tela                       permane negli atomi
                                                                                      con ugual peso e strazio
 a scrollo d’acqua  lontana naviga ogni mia parola.  senza le impronte                A raccontarlo al vento

 dagli occhi  S’accende il sole che s’inclina,  dei miei incerti passi.               alcuna sponda se ne scalfigge
 ma non s’eleva respiro,  come fiaccola di resina consuma:                            Né gli umani possono placarlo.

 annaspando fra giunchi di fiele.  quella parte di cielo non d’opale
 insegue nuvole con gli occhi del mattino.  Rosa Maria Di Salvatore

 L’oggi nudo e solo  Ti abbraccio e mi consumo   CONCHIGLIE VUOTE                                 Maria Rita Cuccurullo

 affoga palpiti d’ali, di ieri colora-  amore mio che ammali la mia vita,  Nella penombra dei pensieri   CORIANDOLI DI PAROLE
 ti,  tenera donna, poesia della mia sera,  sfumano ricordi ed emozioni.                          Piovono silenziosi

 che sfuggono fra le dita  io polvere d’inchiostro tra le dita.                                   come gocce di pioggia

 quali frammenti di conchiglia   Bruciano ancora ciliegie dolci amare:  Svaniva lentamente il giorno  sopra l'asfalto umido del tempo
 sull’arenile.  succo d’anima che la notte disseta  negli accesi colori del tramonto              e petali delicati di ciclamini
 sotto un cielo di stelle si raggruma.  fra suoni melodiosi di risacca                            alle finestre.


 Quale dolorosa risacca,  brezza lieve sfiorava i nostri visi.                                    I giorni si assottigliano di vita
 l’amore perduto,                                                                                 e quel che rimane di noi

 s’infrange sull’oggi fugace.  Gocce di salmastro sulla pelle                                     si dilegua come coriandoli
                 umidi di pianto gli occhi                                                        di carta colorata che lascia

                 un trasalire dolce e amaro                                                       scie di sorrisi della festa.
                 nel tenero sfiorarsi delle mani.                                                 E va il nostro amore

                                                                                                  lungo argini di silenzi

                 Conchiglie vuote le parole                                                       e del nostro tempo...
                 nella tristezza dell’addio.                                                      solo coriandoli di noi!






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