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               lo12. Dovevano anche trasportare i materiali da un luogo all’altro, a piedi o in bicicletta, sfug-

 Le donne della resistenza   gendo ai controlli e alle perquisizioni dei nazifascisti.

               •
                      La violenza fisica e psicologica subita dai nemici. Le donne che venivano scoperte o cat-
               turate erano spesso sottoposte a torture, stupri, umiliazioni e uccisioni12. Alcune furono im-

               piccate o fucilate in pubblico, come monito per gli altri resistenti13. Altre furono deportate
 Le donne della resistenza sono state una componente fondamentale per il movimento parti-  nei campi di concentramento o nelle carceri, dove subirono maltrattamenti e fame.
 giano nella lotta contro il nazifascismo. Esse hanno ricoperto funzioni di primaria importan-  •   La discriminazione sociale e culturale da parte degli stessi compagni di lotta. Le donne

 za, come staffette, combattenti, propagandiste, soccorritrici, assistenti e rappresentanti delle   nella resistenza erano spesso viste come inferiori o subordinate agli uomini, che le relegavano

 istituzioni. Hanno lottato per riconquistare la libertà e la giustizia del proprio paese, ma anche   a ruoli secondari o marginali. Le donne che si assumevano responsabilità militari o politiche
 per affermare i propri diritti e la propria emancipazione. Hanno dimostrato coraggio, deter-  erano considerate eccezioni o anormalità14. Le donne che si esprimevano liberamente o si

 minazione, solidarietà e sacrificio, spesso pagando con la vita o subendo violenze e torture. Il   ribellavano alle convenzioni morali erano accusate di immoralità o di tradimento.

 loro ruolo è stato a lungo sottostimato o dimenticato dalla storiografia ufficiale, ma negli ulti-  •   La rimozione storica e il mancato riconoscimento del loro ruolo. Per molti anni, la storia
 mi anni si è assistito a un recupero della loro memoria e del loro contributo alla storia d’Italia.   della resistenza ha ignorato o minimizzato il contributo delle donne, privilegiando la narrazio-

 Se volete approfondire il tema delle donne nella resistenza, si possono consultare consultare   ne maschile e militare14. Molte donne hanno taciuto le loro esperienze per pudore, senso di

 i seguenti siti web:  colpa o paura di essere giudicate14. Solo negli ultimi decenni si è assistito a un recupero della
 •   Storia delle donne nella Resistenza italiana - Wikipedia: una pagina enciclopedica che   memoria e della testimonianza delle donne nella resistenza, grazie anche al lavoro di storiche,

 offre una panoramica generale sul ruolo delle donne nella resistenza, con riferimenti a fonti   scrittrici e associazioni femminili.

 bibliografiche e filmografiche.
 •   Le Donne nella Resistenza Italiana | Superprof: un articolo che illustra le diverse forme

 di partecipazione femminile alla resistenza, con esempi di figure emblematiche e testimonian-

 ze dirette.
 •   Il ruolo delle donne nella Resistenza partigiana - Notizie.it: un breve articolo che sinte-

 tizza il significato della resistenza per le donne e cita alcune delle più famose partigiane deco-

 rate con medaglia d’oro al valor militare.
 •   Donne della Resistenza: le staffette partigiane e le combattenti - DiLei: un articolo che

 racconta le storie di alcune donne che hanno operato come staffette o come combattenti nella

 resistenza, mettendo in luce le difficoltà e i rischi che hanno affrontato.
 •   Il ruolo rimosso delle donne nella resistenza - Annalisa Camilli - Internazionale: un ar-

 ticolo che analizza le ragioni della rimozione storica e culturale del ruolo delle donne nella

 resistenza e le iniziative per recuperarlo.
 Alcune delle donne più famose della resistenza sono:

 •   Irma Bandiera, staffetta e combattente partigiana nella VII brigata GAP Gianni Garibal-

 di di Bologna, con il nome di battaglia di Mimma. Fu catturata, torturata e uccisa dai nazifa-
 scisti nel 1944. Fu decorata con la medaglia d’oro al valor militare.

 •   Carla Capponi, combattente e comandante partigiana nella III zona operativa di Roma,

 con il nome di battaglia di Elda. Partecipò all’attentato di via Rasella e alla difesa di Porta San
 Paolo. Fu decorata con la medaglia d’oro al valor militare.

 •   Teresa Mattei, staffetta e combattente partigiana nella brigata Garibaldi “Pippo” in To-

 scana, con il nome di battaglia di Giulia. Fu una delle fondatrici dell’UDI (Unione Donne
 Italiane) e una delle promotrici del simbolo della Repubblica Italiana.

 •   Iris Versari, staffetta e combattente partigiana nella brigata Matteotti di Modena, con il
 nome di battaglia di Laila. Fu catturata, torturata e impiccata dai nazifascisti nel 1944. Fu de-  Dal 1943 con la nascita della resistenza le donne cominciarono a pren-

 corata con la medaglia d’oro al valor militare.  dere coscienza e avviare il processo di cambiamento verso la faticosa

 •   Suor Enrichetta Alfieri, staffetta partigiana e infermiera presso l’ospedale San Vittore di   salita della parità.
 Milano. Fu accusata dalle SS di alto tradimento e spionaggio in favore della resistenza. Fu con-

 dannata a morte, ma riuscì a scampare alla fucilazione grazie all’intervento della Croce Rossa

 Internazionale.


 Tutte le donne che parteciparono alla resistenza dovettero affrontare molte difficoltà, sia

 materiali che morali. Alcune di queste erano:
 •   La scarsità di risorse e mezzi per svolgere le loro attività. Le donne dovevano procurar-

 si cibo, vestiti, medicinali, armi e munizioni, spesso in condizioni di clandestinità e perico-





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