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fRAncEscO D’AngIO’
nella presa di coscienza di ciò che vuol significare la vita e la morte, per perseguire ciò che è
ROCCO SCOTELLARO, LA GENTILEZZA DELLA TERRA saggezza e felicità.
E L'ANTICA IRA DEI GIUSTI. Obiettivi che anche il mondo contadino può elaborare e raggiungere in piena autonomia.
Ed ecco dunque l'altro aspetto indissolubile del poeta emergere con forza, in difesa di coloro
Capita di frequente, per chi percorre le strade della poesia, strade spesso senza argini, di imbat- che storicamente hanno sempre visto calpestati i propri diritti, una difesa senza riserve, vibrante
tersi in una domanda che assume connotati impropri, ovvero “a che serve la poesia”, l'inutile ed alta, per un senso di appartenenza a quella società contadina, rivendicato con orgoglio.
poesia che non ha mai fatto male a nessuno, come se si dovesse cercare una concretezza al E questa difesa forte e vibrante, nel nome di coloro che hanno perso la vita credendo nella pos-
sublime, anziché il contrario. Ogni nostro quotidiano gesto, ogni nostro pensiero, è giudicato sibilità di un futuro migliore, la ritroviamo nei versi di una poesia che Carlo Levi definì come la
dalla poesia nella misura in cui da essa irrimediabilmente se ne allontana, concedendosi in ma- “Marsigliese contadina”,
niera totalitaria alla sola legge e logica del profitto. Sempre nuova è l'alba
Dunque la poesia è fondamentale nella sua impalpabilità, scavando nel profondo quelle fon-
damenta che sostengono il nostro essere alle prese con le contraddizioni dell'esistenza, fonda- Non gridatemi più dentro,
menta che riescono a reggere e a volte nobilitare il peso di tale esistenza, soltanto quando ne non soffiatemi in cuore
respiriamo a pieni polmoni, la sua “aria concreta”. i vostri fiati caldi, contadini.
In questo nostro tempo immanente, così massicciamente privato di quegli aspetti antichi che Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
fanno, o dovrebbero fare, nell'essere umano, una distinzione di specie nel senso più alto e no- che all'ilare tempo della sera
bile, ovvero la gentilezza e la comprensione verso i propri simili, potremmo indicare proprio s'acquieti il nostro vento disperato.
nella mancanza di poesia la causa di tale privazione, e senza timore di essere smentiti. Il venir
meno di tale nutrimento poetico, annulla quella predisposizione d'animo nella quale si dovreb- Spuntano ai pali ancora
bero rendere espliciti i su citati atteggiamenti. Arrendersi all'idea che l'integrità morale debba le teste dei briganti, e la caverna -
considerarsi soltanto come una eccezione alla regola del sopruso e dell'inganno, è mancanza di l'oasi verde della triste speranza -
poesia più di quanto si possa immaginare. lindo conserva un guanciale di pietra...
Dopo tale premessa, possiamo dunque identificare in Rocco Scotellaro, a cento anni dalla sua
nascita avvenuta il 19 aprile 1923, una nascita di umili origini, figlio com'era di un ciabattino e Ma nei sentieri non si torna indietro.
di una casalinga, che però sapeva leggere e scrivere, il prototipo del poeta e allo stesso tempo Altre ali fuggiranno
dell'idealista che dà voce concreta ai più deboli, incarnando l'idea “gramsciana” dell'intellettua- dalle paglie della cova,
le. perché lungo il perire dei tempi
Il poeta Rocco Scotellaro con le mani sporche di terra, che lotta in prima persona insieme ai l'alba è nuova, è nuova.
contadini della Basilicata, i contadini di Tricarico, il suo paese nativo, una lotta per i sempre ultimi,
gli indifesi. Non solo il poeta ancestrale che connota liricamente la cultura contadina. È chiara l'intenzione di questi versi, di far emergere la volontà delle masse contadine, che unen-
Si provi ad immaginare oggi, una personalità con l'integrità morale di Rocco Scotellaro, si pro- dosi ai fenomeni del brigantaggio e delle insorgenze, intendevano porre in atto la possibilità
vi soltanto a collocarla nella nostra stringente attualità, e si potrà comprendere quanto grande di modificare la propria condizione per un cambiamento che significasse innanzitutto crescita
sia stata la sua parabola di vita e quanto ancora lo sia; quasi un alieno se confrontato con una sociale. Nulla a che vedere quindi con la falsa propaganda di una violenza fine a sé stessa messa
1 mediocrità (e una disonestà) divenuta cifra stilistica dell'agire politico, fatte salve le rare ecce- in atto solo per opporsi ai tentativi di progresso. Una propaganda diffusa da quella borghesia
zioni che la storia ci ha consegnato. incapace (o in mala fede) di cogliere dette istanze di cambiamento. Un atteggiamento reaziona-
Eppure a Rocco Scotellaro, per un lungo periodo di tempo, è stato riservato un quasi oblio, rio portato avanti da chi auspicava di continuare ad esercitare un potere di controllo sui soggetti
nella nostra memoria egli ha occupato un posto marginale, quando si è trattato di svolgere più poveri e degradati della società.
il compitino minimo della classificazione culturale e storica. Frettolosamente indicato come Il poeta Scotellaro si muove di pari passo con il politico Scotellaro, innalzando gli ideali della
“neorealista”, collocato in un ristretto ambito geografico meridionale e finanche rimosso dalle solidarietà, del lavoro, e della rieducazione morale. Ma per fare tutto ciò bisogna inevitabilmente
pagine dei manuali. partire dall'istruzione delle masse, bisogna lottare contro l'analfabetismo, per rendere autonomo
Ma questo tentativo incomprensibile di voler ridimensionare o addirittura relegare la figura po- chi è stato sempre soggiogato. Questo gli assicura il consenso della sua gente, gente in grado
etica di Scotellaro ad una territorialità minima e marginale, rappresenta proprio ciò che il poeta di trovare al proprio interno ed in piena autonomia, la capacità di rinascere sviluppando nuove
ha combattuto nel corso della sua breve vita terrena. iniziative che possano favorire un aumento delle possibilità lavorative. Scotellaro politico è pie-
Ridurlo alla sola definizione di poeta contadino, è quanto di più ingiusto ci possa essere nei con- namente consapevole di questa autonomia d'azione senza snaturare i legami sociali, mobilitan-
fronti dell'uomo e dei suoi ideali assoluti, condotti con temerarietà ed intensità in un tutt'uno dosi insieme ad intere famiglie verso quelle terre da occupare rivendicando diritti fino ad allora
con il suo essere poeta, per una simbiosi tra politica e cultura che si configura come un raro calpestati. Mobilitazioni divenute poi tragedie a causa della reazione inumana del potere, come
esempio virtuoso. nei casi di Portella della Ginestra, Melissa, e Montescaglioso, dove la morte del giovane Giusep-
Egli non aveva nulla in comune con quella immagine folcloristica di cantore del mondo buco- pe Novello ispira al poeta i seguenti versi,
lico, entro la quale si è pensato di relegarlo, perché Scotellaro è stato ed è uno studioso attento “Cammina il paese tra le nubi, cammina/ sulla strada dove un uomo si è piantato al timone/ all'alba quando
della produzione poetica che lo ha preceduto, riversando il suo sapere ed il suo lirismo nel suo rimonta sui rami/ la foglia perenne in primavera”.
mondo e nelle sue radici. Perfino Montale ebbe a riconoscere il valore delle liriche di Rocco Rocco Scotellaro, dopo aver interrotto gli studi in giurisprudenza in seguito alla morte del padre
Scotellaro. Un valore che ha la sua profondità nella famiglia, nel senso della condizione umana, e alla necessità di far ritorno al suo paese d'origine, prende la tessera del partito socialista nel '43,
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