Page 20 - RIVISTA NOVEMBRE 2024
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Loredana Abatini




                                                        LE NOTE DI CUORE




               A chi non piace respirare il profumo dell’aria in autunno o in primavera, chi non ama l’odore

               dei fiori e dei frutti, chi non resta rapito dalla magia della scia di un buona fragranza che
               lascia qualcuno, chi non apprezza l’aroma del caffè, chi non ricorda il profumo del dolce della

               nonna?

               Ecco, l’argomento di questo mese è il profumo, profumo che fa innamorare, profumo che ci
               parla del passato, un odore che ci porta indietro nel nostro tempo, il profumo!





























               Profumi d’autunno                            Profumo di primavera






               Il profumo ha grande importanza poiché è collegato con la spiritualità in tutte le tradizioni
               e in quelle passate ha sempre avuto un ruolo centrale. Nelle civiltà antiche, tutte le fragranze

               ricavate dalle resine e dai fiori erano considerate potenti per connettersi con il sacro poiché

               il profumo favoriva la spiritualità e la connessione con il divino. Nell’antico Egitto veniva
               bruciato l’incenso nei luoghi sacri per purificare l’ambiente e creare l’atmosfera per l’invito

               alla preghiera.

               Gli Egizi utilizzavano gli oli profumati per la mummificazione e purificavano il defunto
               per prepararlo al viaggio oltre la vita. Ogni profumo aveva il proprio specifico significato e

               rappresentava l’immortalità. Gli oli erano usati anche sul proprio corpo perché si credeva

               così di avere una connessione oltre l’umano.

               In Mesopotamia il profumo era considerato addirittura un dono divino e per questo molto
               pregiato e costoso.

               Nella tradizione islamica, il profumo era associato alla

               manifestazione della bellezza divina.

               Anche per gli Ebrei i profumi avevano un ruolo predominante e utilizzavano l’incenso come
               simbolo di adorazione, questo era l’effluvio per eccellenza e veniva riservato al sacro culto in

               quanto segno d’onore e riconoscenza a Yahweh, il dio vivente.

               Gli Ebrei non praticavano l’imbalsamazione ma il defunto veniva asperso con acqua profumata
               e il suo corpo unto con oli e come non ricordare i Magi che venerarono Gesù offrendogli in

               dono oro, incenso e mirra (Mt. 2, 11).


























                20  periodico mensile del gruppo NOIQUI
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