Page 36 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2022
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MENZIONE D’ONORE                                                                                  MENZIONE D’ONORE



                  MARIA ANTONIETTA CASSARO                                                                                                                                       MANELIA MANELIA


                  A BRICIOLE E MOLLICHE                                                                                                                                          TI HO CERCATO, UNICO RAGGIO DI SOLE
                  Sorrideva il contadino per la pioggia                                                                                                                          E forse verrà giù a piovere                                     vera un baluardo

                  e la massaia per il pane lievitato                                                                                                                             E magari ci sarà un temporale:                                  massiccio e scuro,

                  Credetti che per essere felici                                                                                                                                 lo sento, lo annuso, lo ascolto                                 nero com'è nero l'asfalto,
                  ci vuole pioggia e farina a lievitare                                                                                                                          nell'eccitazione dell'aria che sale...                          di cirri veloci e di dondolanti cumuli


                                                                                                                                                                                                                                                 come fossero foschi tumuli:
                  Ti ho cercata nel pane e nella pioggia                                                                                                                         Ed io, invece, cercavo soltanto
                  nell'aria e nella roccia                                                                                                                                       un piccolo raggio di Sole                                       d'incanto guardai giù, proprio in terra


                                                                                                                                                                                 o qualcosa che gli somigliasse                                  una remota pozza d'acqua piovana
                  La felicità convive col dolore                                                                                                                                 e che finalmente riuscisse                                      che pare riaffiori ma che il suolo riafferra:
                  Con un chiodo appeso al muro ed un                                                                                                                             a penetrarmi questo cuore scarnito                              in quella piccola fanghiglia profana

                  biglietto                                                                                                                                                      attraverso pupille allargate,                                   trovai il riflesso di un disco lucente,
                  Con un violino senza corde e archetto                                                                                                                          stancamente abituate                                            l'unica vera luce emergente

                  Appare come Venere dal mare                                                                                                                                    ad un lontano chiarore affiochito...                            dal buio di una sozza lordura,

                  e si dissolve a briciole e molliche                                                                                                                                                                                            come inattesa brillante
                  La felicità è un petalo di rosa                                                                                                                                Ma nessun altro grido                                           sorta da pozzanghera malsana e impura:

                  Al primo tocco cade e s'ammalora.                                                                                                                              fa più paura e fa più rumore                                     negli scarti dell'esistenza,


                                                                                                                                                                                 di un liquido instabile umore,                                  nelle cose più impure al Mondo,
                 EMILIA FRAGOMENI                                                                                                                                                che mollemente s'è intorpidito                                  nella tristezza e in ogni suo affondo,

                                                                                                                                                                                 e che quindi nasce                                              può capitare per grazia o per fato
                 TI HO CERCATO... NEL MISTERO

                 Se il mio cammino rende nebbia il tempo,                         Ma io Ti cerco nei sussurri d’alba,                                                            laddove poi tace e poi muore...                                 di vedere insperato quel lumicino
                 se il cuore è muro d’ombre e di cristallo,                       nelle ferite dei crepuscoli rossi,                                                                                                                             d'ottimismo, fiducia e speranza,

                 se il gioco è morte che grida i suoi misfatti                    nei mormorii dei fili d’erba e del vento,                                                      Sbagliavo a cercarlo nel Cielo:                                 l'unica vera sostanza

                 e soli di pietra sfaldano ali di sogni,                          nell’armonia di ginestre e di gerani,                                                          su nel Cielo, proprio lassù in alto                             del nostro astruso terreno cammino...
                 Tu indica nuove vie al mio andare,                               nel segno della croce nella notte

                 che attingano alle fonti dell’Amore!                             e in ogni luce che conduca al cielo.                                                            MARIA ROSA ONETO

                 Porgimi una parola che consoli!                                                                                                                                  COMUNQUE, DONNA
                 Non massacrarmi l’anima col silenzio!                            Com’era bello, prima, sentirTi                                                                  Ti ho cercato per non morire invano.

                                                                                  sempre accanto, accarezzare                                                                     Eri giorno di primavera, sbocciato

                 Se echi di memorie sopite oggi                                   il morbido Tuo sguardo e farsi                                                                  sul mare. Fronte che il sole baciava.
                 annientano l’anima scucita                                       trascinare da intensi palpiti d’amore!                                                          Pelle di sale a cavalcioni dell'onda.

                 e scie di speranze offese piegano                                Ma ora impallidiscono le ore,                                                                   Ti ho cercato per scrivere ancora

                 il corpo come canna al vento,                                    il mondo si tramuta nell’attesa,                                                                parole d'amore. Per appendere Poesie
                 ritorni la Tua voce, nel groviglio                               la vita s’è fatta silenziosa.                                                                   sul filo spinato di un ricordo doloroso.

                 del tempo, a mitigare il freddo acerbo,                          Perduto sembra ormai il dolce sogno.                                                            Per stendere sul prato un lenzuolo

                 il fermento d’ombre senza requie                                 Resta solo una flebile fiammella,                                                               umido di piacere e bucato.
                 e il silenzio che trapassa ogni certezza.                        lampada accesa di consacrazione.                                                                Ti ho cercato nell'autunno della vita.

                                                                                                                                                                                  Festa di foglie e di zucche truccate.
                 Se, genuflessa, Ti chiedo di dipanare                            L’ombra di Te in me si fa “passione”,                                                           Scheletri di malinconia gettati

                 il filo del mistero inafferrabile,                               attesa che trema di speranza,                                                                   in strada come maschere di Carnevale.

                 che scaraventa l’anima nell’abisso                               acqua di fede che disseta ogni spina,                                                           Ti ho cercato nelle notti di luna.
                 del dubbio, Tu parlami di tratti di cielo,                       canto disperato di chi non ha più sogni,                                                        Nel riverbero di una lanterna accesa.

                 sospesi tra anelli di lucenti approdi!                           fragilità tra le Tue mani, atrocità                                                             Parlando con il vento che

                 Dà una risposta alla mia paura, che                              del nulla, su quest’abisso di mistero,                                                          non sapeva ascoltare.
                 s’arroccò nel tempo!                                             che potrebbe chiamarsi “Redenzione”,                                                            Distesa su una nuvola dalla forma

                                                                                  ma che ora è soltanto disperazione                                                              evanescente e spietata.

                 Non hai risposto ancora!                                         per non sapere se il domani sarà                                                                Consapevole di un destino fugace.
                 E già graffia l’anima la terra.                                  una “morte” o una “Resurrezione”.                                                               Fragile e tenace, ma pur sempre donna,

                                                                                                                                                                                  ancor prima di essere nata!




                36   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       37
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