Page 34 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2022
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MENZIONE DI MERITO                                                                                 MENZIONE DI MERITO





                 GRAZIA MARIA MUSCIUMARA                                                  GRAZIA RIBALLO                                                                       IRIS VIGNOLA


                 TI HO CERCATO                                                            QUANTE VOLTE                                                                         TI HO CERCATO
                 acrostico                                                                Oh, quante volte... padre                                                            Ti ho cercato,

                                                                                          ti ho cercato                                                                        tra le pieghe dei giorni passati,
                 T i ho cercato senza posa                                                oh, quante volte...                                                                  dentr'ai rigidi antri,

                 I n ogni luogo, ma invano.                                               ancora oggi io ti cerco                                                              all'interno di tutte le stalle,

                                                                                          ti vedo... sai... ti vedo come sempre                                                d'animali e di fieno cosparse.
                 H o attraversato il fiume della passione                                 seppur lontano sei

                 O gni volta che nel mio vagare                                           ormai da tempo                                                                       Ti ho cercato,

                                                                                          ti vedo tra gli ulivi verdeggianti                                                   sovr'ai passi l'acque dei mari solcanti,
                 C erchi di fuoco hanno lambito il mio                                    mentre sorridendo carezzavi                                                          fra le greggi delle verdi vallate,

                 E ssere vuoto del tuo amore.                                             o quando soddisfatto del prodotto                                                    dentr'ai campi d'ulivi,
                 R ompero' perciò il silenzio delle notti                                 con dolci paroline li lodavi                                                         indi rovi di more selvatiche.

                 insonni                                                                  che dire, padre, di quel vuoto

                 C ontando una dopo l'altra le ore fin-                                   che dire dei ricordi tanto vivi                                                      Ti ho cercato,
                 ché                                                                      ti vedo come un tempo sorridente                                                     Fratello,

                 A ll'arsura del mio cuore                                                mentre parli di storie dell’infanzia                                                 dentr'a chies'e a presepi,

                 T u porrai fine                                                          non smette la tua voce di narrare                                                    sui sentieri del mondo
                 O ffrendomi l'elisir del tuo amore.                                      ti rivedo giovanotto timoroso                                                        e sulla via del tormento.

                                                                                          quando ubbidisti a quel richiamo

                                                                                          si riempiono di lacrime i tuoi occhi                                                 Ti ho cercato,
                                                                                          al ricordo tanto triste della guerra                                                 nel portar la Tua croce,

                                                                                          padre... padre mio non scordarlo                                                     sin a quand'io sfinita,

                                                                                          ti cerco ancora oggi... come sempre.                                                 sulla stessa, il male
                                                                                                                                                                               non m'ha crocefissa.



                                                                                                                                                                               E allor ti ho cercato
                ARCANGELO VITALE                                                                                                                                               sulle candide nubi


                TI HO CERCATO                                                                                                                                                  e altresì tra le stelle.
                Errante mago,

                che inganni i volti,                                                                                                                                           E alfin ti ho trovato,
                anime stanche che vagano lungo strade perse, che di esse prendi speme e trucidi illusioni,                                                                     a viaggiar su lucenti comete.

                dove nascondi del tuo volto i trucchi?

                Dove trovi il tempo per vestirti da baro se vivi in circo e i bambini ti plaudono?
                Forse che risparmi dai tuoi trastulli le ingenuità care alle madri premurose e sottrai alla frotta

                di ragazzi svergognati?

                O ancora, stasera all'elefante chiedi un numero mai fatto ottenendo un calcio al pallone, una
                traiettoria scaturita lungo tendoni per poi cadere con gli occhi ebeti di uno sparuto gruppo a

                guardare?
                Errante mago che ti cibi d'aria e sputi condanne nel mucchio o che siano dirette a ben preci-

                se anime allertate, tu sei un bluff,

                io cerco angeli veri, con le ali, che volano alto e poi verso l'Altissimo, quello vero, che non
                gioca a carte ma attende chi ne cerca l'immagine.

                Errante Dio, eccomi al tuo cospetto col desio di pace, senza imbrogli di un finto potere

                che nella ricchezza nasconde il diavolo e la magia ne è costola.
                Lungo un declivio di questa altura addensata di pianti, di disperazione, di presagi di morte,

                appaia anche il tuo volto, a troncare illazioni, a ridarmi gioia, fatica e mercede quanto basta,

                una strada sicura quanto basta, per sorridere con occhi lieti quanto basta.









                34   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       35
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