Page 32 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2022
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MENZIONE DI MERITO                                                                               MENZIONE DI MERITO




                  PATRIZIA GIORDANO                                                        SILVANA LA PERNA                                                                  KETTY LA ROSA                                                                          ROSA MATERA


                  TRA ALBE MAI SVANITE                                                     IN CERCA DI LUCE                                                                  TI HO CERCATO                                                                          UN GIORNO CAPIREMO
                  Ti ho cercato in uno sguardo                                             Smarriti in ignoti destini                                                        Non so se mai ti ritroverò                                                             E sentire

                  tra le tracce del giorno,                                                attirati in oscuri labirinti                                                      in un foglio di carta sgualcito dai giorni                                             l’anima della terra

                  nella rosea luce della sera,                                             vaghiamo disorientati in                                                          in un libro distratto dalla polvere.                                                   vibrare giù,
                  nella mite aria d'aprile,                                                 cerca della luce!                                                                Non so se mai ti raggiungerò                                                           per le cascate

                  in un soffio di vento,                                                   Dentro tuoni minacciosi                                                           in uno spazio indistinto                                                               di dentro

                  un profumo, uno sguardo,                                                 si disvela la voce di Dio                                                         di un tempo arrendevole di carezze mancate.                                            che anelano
                  nei tuoi occhi che somigliano                                            e l'empio                                                                         Non so se mai ritroverò il meglio di noi                                               a spazi infiniti,

                  a specchi striati dall'ombra                                             sulle soglie del nulla                                                            in sogni interrotti da canti di luna.                                                  senza più parole

                  degli alberi.                                                            vuol nascondersi                                                                  Non so se mai ritroverò la ferma risposta nel                                          o accenti di ombre tese.
                  Tu ed io foglie nel vento                                                come un bambino                                                                   vento di un abbandono.                                                                 Ti ho cercato, sole,

                  su strade non battute,                                                    per non farsi sorprendere.                                                       Ti ho cercato,                                                                         tra le ciglia asciugate
                  su percorsi sconnessi,                                                   Cuori dissennati attaccati                                                        oltre le fuggiasche foglie autunnali,                                                  dal tuo bacio eterno,

                  a guardare l'infinito                                                    alle vane cose terrene                                                            oltre le lettere strappate alla terra,                                                 tra pagine di vita

                  attraverso il fluire dei giorni                                          ed ecco le indignazioni,                                                          oltre alle lacrime accecate dal lampo,                                                 intessute di melodie
                  e l’invecchiare, cercando                                                ecco le deterrenti inquietudini.                                                  oltre il deserto arido della mia pena.                                                 e di cieli impenetrabili

                  sempre le radici di ogni cosa.                                           Culture di morte e devastazioni...                                                Nel fiore della mia coscienza,                                                         dove affiora

                  Ci accorgiamo che il tempo                                               a repentaglio perenne la pace univer-                                             nel giglio puro che indenne resiste,                                                   la radice
                  è passato, che ogni attimo                                               sale,                                                                             nel pane plasmato,                                                                     dei miei pensieri,

                  se n'è andato in silenzio,                                               animano sequenze affollate                                                        nella sacralità dell’amore,                                                            oggi, volutamente,

                  tra albe mai svanite.                                                    le vestigia dei secoli di popoli fratelli                                         ti ho cercato e ti ritroverò.                                                          fili ardenti
                  Sotto il cielo delle nostre                                               in alterchi ed ecatombe!                                                                                                                                                di corazze.

                  incertezze, lontani dal rumore                                           Duro il viaggio per benigne idee                                                     LUCIA LO BIANCO                                                                     Eppure, un giorno capiremo

                  del mondo, da quelle gocce                                               di speranze e certezze                                                                                                                                                   il perché di ogni goccia
                  di cielo rosa, a volte scendevano                                        per chi s'incammina                                                                  DENTRO IL SOGNO LIBERATO DAL MATTINO                                                di pioggia

                  lacrime di rugiada, dolci ma                                             lungo impervi sentieri                                                               Ho pensato di trovarti ancora                                                       caduta

                  frizzanti che riflettevano                                               in cerca della vita,                                                                 nei morbidi sussurri del mattino,                                                   sui nostri giorni,
                  sensazioni mai sopite, dove                                              e impavido va' con l'animo semplice                                                  dentro albe scolorite dal passato,                                                  tra il cuore

                  dal profondo riaffiora il tuo sorriso.                                   di chi ancora osa meravigliarsi!                                                     nelle vene senza linfa né radici.                                                   e lo stelo del giglio
                                                                                                                                                                                Ho pensato di cercarti nell’aurora                                                  che m' inebria di splendore,
                                                                                                                                                                                di giornate bombardate dalla luce                                                   io, piccolo seme

                    GIUSEPPE MAURO MASCHIELLA                                                                                                                                   mentre stanca attendevo che la notte                                                imbevuto di vita.

                                                                                                                                                                                regalasse ritmi e respiri alla mia pelle.
                    LA CURA
                    Sai, mi hanno detto che il tempo                               Rivedo l’incanto dei sorrisi tuoi                                                            Ho pensato di vederti quando vesto

                    è il dottore migliore                                          e penso al fuoco tra noi,                                                                    la mia sera e mi cambio senza filtri
                    ma tu non fuggi dal mio cuore.                                 c’è il tuo alito nel vento                                                                   al chiarore delle stelle e la luna senza veli

                    Mi hanno detto che in fondo                                    il tuo profumo fresco di fiore                                                               si riposa come sposa al primo incontro.

                    una ne vale un'altra                                           come mappa del cuore                                                                         Ho sognato le tue forme dentro il tempo
                    che tutto è solo uno sfondo                                    che ovunque vada io sento.                                                                   quando urla prepotente la tempesta

                    che devo osare con altre labbra.                               Ci sei tu nei miei sogni                                                                     e la spuma è come furia dentro il vento.

                    Ed io ci provo a farlo                                         nascosta dentro al cuscino                                                                   Ti ho rivisto veleggiare senza meta
                    ma restano i miei blocchi                                      sei il primo dei bisogni                                                                     come faro vacillante al mutar delle maree,

                    e dentro c'è un tarlo                                          più della luce al mattino.                                                                   come barca che rivive la tragedia nella storia

                    che mi riporta sempre i tuoi occhi.                            Sai, anche il tempo ha fallito                                                               e si perde dietro il fumo degli eventi.
                    Ti ho cercato nei tramonti rossi                               per me la cura non c'è                                                                       Ti ho dipinto sulla tela già sfumata dei ricordi,

                    ma i miei pensieri sono mossi                                  se non passare l'infinito                                                                    rimestando verdi foglie sui giacigli stropicciati dalle fate,

                    dai tuoi ricordi sempre fissi.                                 a cercare ancora di te.                                                                      mentre morbida magia inventava un'altra storia
                                                                                                                                                                                e memoria risorgeva come acqua
                                                                                                                                                                                dentro il sogno liberato dal mattino.






                32   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       33
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