Page 33 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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PREFAZIONE




 Un’anima sempre in cerca del bello, respira di sogni che s'innalzano sulle macerie di un   PREFAZIONE
 mondo alquanto complesso e incomprensibile.  Nelle liriche della Di Martino, si nota un linguaggio dedito alla natura.

 Nelle poesie della scrittrice traspare una melanconia sottile, di cose andate, amori, dolori,   "Urlò il cielo" è esattamente la sintesi di ciò che viene espresso nei suoi testi.

 ricordi che son sempre presenti in ogni verso.   Da "Una fetta di Luna" a "Scie di stelle" o ancora al richiamo alle stagioni o al tempo in-
 Allo stesso modo, la speranza e la luce non vengono mai ignorate e disdegnate a far sì che,   teso come trasformazione.

 nel parallelismo del bene e del male, prevalga sempre un respiro positivo.   Versi spesso brevi e intensi e anche introspettivi con cadenza e riferimenti a cose e perso-

 Anche quando parla di violenza, solitudine, delusioni, c’è comunque una forte volontà a far   ne non sempre espressi.
 emergere il buono, ché già la vita stessa si fa dono, per chi ha ancora terra da camminare.  L'eleganza delle parole, la ricerca del bello e della rima anche, rappresentano l'amore e la

 E lo fa rivolgendosi a Dio, alla sua terra che profuma d’arance, in un inno di sublime con-  passione per la poesia stessa.
 servazione dei veri e più alti valori dell’esistenza stessa.  La sensualità non manca nei suoi testi come in "Giornata di vento", dove il gioco di fo-

 Liriche che, senza alcun dubbio, lasciano al lettore lo spiraglio della sana consapevolezza   glie si insinua fra il vento e la gonna.

 del vivere che ci appartiene, nonostante le guerre, le mancanze, le delusioni, nonostante   È una silloge ricca di suoni e concetti essenziali, vita vissuta e continuo andare; il raccon-
 mano impudente dell’uomo che distrugge…   tare, raccontarsi senza mai essere scontata.

 E la sua poetica di luce, si fa carezza, negli spazi ideali a cui Silvana si arrampica con resi-  Urlare al cielo è un po’ come liberarsi di un qualcosa che non sempre viene detto e spes-

 lienza.          so lo si fa come a rivolgerci a qualcuno più grande di noi.
 Voglio “vivere d'amore”, il titolo della silloge è già un preludio al suo voler trasmettere un   Graziella De Chiara

 messaggio di tenera speranza.

 Francesca Patitucci









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