Page 32 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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PREFAZIONE
Un’anima sempre in cerca del bello, respira di sogni che s'innalzano sulle macerie di un PREFAZIONE
mondo alquanto complesso e incomprensibile. Nelle liriche della Di Martino, si nota un linguaggio dedito alla natura.
Nelle poesie della scrittrice traspare una melanconia sottile, di cose andate, amori, dolori, "Urlò il cielo" è esattamente la sintesi di ciò che viene espresso nei suoi testi.
ricordi che son sempre presenti in ogni verso. Da "Una fetta di Luna" a "Scie di stelle" o ancora al richiamo alle stagioni o al tempo in-
Allo stesso modo, la speranza e la luce non vengono mai ignorate e disdegnate a far sì che, teso come trasformazione.
nel parallelismo del bene e del male, prevalga sempre un respiro positivo. Versi spesso brevi e intensi e anche introspettivi con cadenza e riferimenti a cose e perso-
Anche quando parla di violenza, solitudine, delusioni, c’è comunque una forte volontà a far ne non sempre espressi.
emergere il buono, ché già la vita stessa si fa dono, per chi ha ancora terra da camminare. L'eleganza delle parole, la ricerca del bello e della rima anche, rappresentano l'amore e la
E lo fa rivolgendosi a Dio, alla sua terra che profuma d’arance, in un inno di sublime con- passione per la poesia stessa.
servazione dei veri e più alti valori dell’esistenza stessa. La sensualità non manca nei suoi testi come in "Giornata di vento", dove il gioco di fo-
Liriche che, senza alcun dubbio, lasciano al lettore lo spiraglio della sana consapevolezza glie si insinua fra il vento e la gonna.
del vivere che ci appartiene, nonostante le guerre, le mancanze, le delusioni, nonostante È una silloge ricca di suoni e concetti essenziali, vita vissuta e continuo andare; il raccon-
mano impudente dell’uomo che distrugge… tare, raccontarsi senza mai essere scontata.
E la sua poetica di luce, si fa carezza, negli spazi ideali a cui Silvana si arrampica con resi- Urlare al cielo è un po’ come liberarsi di un qualcosa che non sempre viene detto e spes-
lienza. so lo si fa come a rivolgerci a qualcuno più grande di noi.
Voglio “vivere d'amore”, il titolo della silloge è già un preludio al suo voler trasmettere un Graziella De Chiara
messaggio di tenera speranza.
Francesca Patitucci
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