Page 29 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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PREFAZIONE

               Conoscere una persona non è
               mai abbastanza è vero!



               Come il mare seppur visibi-

               le, palpabile  è un continuo

               evolversi e nel suo susseguirsi
               neanche le onde sono mai le

               stesse, così

               Graziella De Chiara si presen-
               ta con questa sua nuova silloge

               NEL MENTRE… SCRIVO.

               Contenuti  dolci  e  malinconi-
               ci, in “infinite sere ritornano”

               e poi subito il contrasto con

               “come non mai” (Oltre le nu-
               vole mi pregherai ancora, quel

               mio tormento era il tuo ogn'o-

               ra) quasi a rispondere con rab-
               bia…

               Sfogliare i suoi pensieri è entrare nell’anima della poetessa, toccare tutte le corde dell’anima,
 Prefazione    che si perdono spesso nella notte, lì dove nascono amori, mancanze, desideri e vecchi rim-

               pianti.
 Conosco Silvana Senis da sei anni, una conoscenza che è diventata amicizia grazie an-  Un’anima dolcemente tormentata dove non ha paura di mettersi in mostra, e si, Graziella è

 che alla passione comune per la lettura e soprattutto per la poesia. Silvana non avrebbe   questo, fiera, combattiva, abituata a non nascondersi, pronta con la sua penna a svuotare quel
 mai scritto se, per puro caso, una sera non avesse cominciato a raccontarmi la pro-  mare nero, che l’anima spesso si fa colmo d’ingiustizie.

 pria vita. Un racconto, tra risate e lacrime, durato oltre due ore. I suoi ricordi iniziano   Non c’è momento o situazione che non abbia colto e raccolto in parole, nemmeno quello

 dall’infanzia e si mescolano con il presente. Dolori, sofferenze, gioie, che non sono   che traspira da “dillo a una madre” in quella relazione tra chi dimentica e chi deve dire: hai
 esattamente comuni… Le dico di scrivere quel che mi racconta, affinché i ricordi non   ragione ho sbagliato io.

 vadano persi. Lei si schernisce, ma dopo un po’ mi invia le prime poesie, i primi stralci   Una madre spesso menzionata in chiaro e altre volte riconducibile a lei.

 di una vita. Con pazienza e, combattendo con la sua innata testardaggine, tutto inizia a   E poi la sua inquietudine, la luna che le racconta vite passate e attimi sfuggenti per approdare
 prendere forma.   in “siamo noi… la storia” un racconto da leggere e rileggere fino a impararlo a memoria.

 Trova la strada del ricordo, miscela colori e suoni della sua Sardegna con le emozioni,   Si congeda da noi lettori con quest’ultima emozione “le tempeste del cuore” (…ho segnato

 scegliendo il sogno come dimensione espressiva nella quale si lascia trasportare osan-  l'ora al polso, mentre suono la melodia che ho in mente.)
 do, a volte, sfiorare la sensualità, ma con l’eleganza che contraddistingue la sua scrittu-  Chi sono io se non uno che si è entusiasmato nella lettura di questo fiume in piena, rifletten-

 ra.           do nei messaggi, nelle grida, resi palpabili e vivibili dalla De Chiara.

 Silvana Senis è la dimostrazione che lo scrivere non ha età e le emozioni non hanno
 tempo e i versi di una poesia sono in grado di accogliere tutto questo.  Luciano Zampini




 Angela Maria Malatacca








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