Page 24 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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LE PUBBLICAZIONI DI NOIQUI EDITORIA
PRESENTAZIONE ANTOLOGIA
#NOIQUIREDENZIONE
Quattro laboratori di creatività, legati per un solo scopo, realizzare emozioni che seguendo i
singoli incipit ci trascinano in situazioni emotivamente diverse.
1° LABORATORIO
Fuori è già Natale a disegnare ciò che in cuore alberga.
Nella mente profumi e ricordi antichi, viaggiano sull'onda delle emozioni.
Proviamo a descrivere con Haisan, Haiku o versi liberi ciò che abbiamo dentro nel tempo di
quest'attesa.
2° LABORATORIO
Personalmente mi interrogo spesso su cosa accade intorno a me.
Vivo questa inquietudine con una eterna confusione domandandomi cosa sia il bene e cosa sia
il male. Tra giorni da ricordare come memorie per ricorrenze macabre e altri, dati in pasto alla
consuetudine. La guerra, i soprusi, il sottobosco che si avvinghia a ogni soluzione probabile,
… e noi che ne viviamo solo la parte più estrema e lontana di ogni verità, siamo solo piccole
cose a cui chiedere senza restituire. In questo laboratorio, che si ispira all’atmosfera natalizia e
non solo, vorrei trasportarvi verso la realizzazione dei sogni svuotando così quel cassetto che
accumula speranze.
3° LABORATORIO
La pace che ho dentro. Con l'avvicinarsi del Natale cambia inevitabilmente il nostro stato d'a-
nimo, sarà l'atmosfera di attesa di una festività che è tra le più sentite, ma sicuramente qualcosa
in noi cambia: c'è chi si sente più euforico e gioioso, c'è chi, invece, diventa malinconico. For-
se è il momento, indipendentemente dal credo religioso, durante il quale abbiamo bisogno di
ritrovare noi stessi. Siamo portati ad ascoltarci, a guardarci dentro, in profondità, e quando lo
facciamo non incontriamo solo problemi, lacerazioni, desideri e illusioni, ma troviamo anche
piccoli luoghi di pace. Partendo da questi luoghi interiori si può arrivare a fare pace con noi
stessi e con la nostra vita. Da questa esperienza di pace interiore possono nascere pensieri di
pace anche nei confronti del prossimo. Ed ecco che la nostra pace diventa un seme trasporta-
to dal vento. "In me c'è pace, una pace che si diffonde da sola" Dunque, impariamo a "sentire" PREFAZIONE
noi stessi, per ritrovare quei luoghi, a volte un poco nascosti, dove alberga la nostra vera pace...
4° LABORATORIO "A occhi chiusi" è un testo ricco di spunti verso un mondo di controversie e battiti d'ali, mai
Il Natale Che Vorrei lasciati planare in pieno.
Il Natale è la festa religiosa più sentita dell'anno, per tanti, a prescindere dalle credenze per- L' autrice lascia scivolare la penna nei suoi componimenti, come un qualcosa che non va
sonali, alla fede di ciascuno, resta comunque il momento di festa più atteso, di raccoglimento smarrito nel tempo.
spirituale, di comunione familiare. Lo sentiamo forte nel testo "Solo Un'ora D'aria", in cui si evince quella ricerca della libertà,
Da qualche anno, purtroppo, gli eventi della pandemia e di una guerra in atto, non ci predi- che l'ha messa più volte davanti a scelte sofferte; un testo molto singolare nella sua semplice
spongo a vivere serenamente questo momento significativo. dicitura, dove nella chiusa, reclama una vita tradita.
Gli ultimi due anni li abbiamo trascorsi, forzatamente, in solitudine, per via del Covid. Ma La poesia, in questa intera raccolta, è intesa appunto come un qualcosa di vero, qualcosa che
oggi non possiamo restare immuni e indifferenti a chi è costretto alle fustigazioni di una guer- appartiene al proprio interiore, che nasce spontanea a risanare quella malinconia che si avver-
ra che sembra non voler cedere il passo alla Pace. Molti non hanno più i loro cari e dunque, te, a volte incapace di scivolare via.
questo Natale, per il popolo ucraino sarà momento di grande tristezza… e non solo per loro. La forza, a cui si fa richiamo nei testi, è invece la ricerca di quell' IO che non si lascia sopraf-
Il mondo intero assorbe le tossiche conseguenze di una guerra fra popoli diversi. fare, che resiste al tempo e agli inganni.
Ognuno di noi ricorderà un Natale in particolare, che ha lasciato in noi un dolce e nostalgico Ciò che la vita dona, diviene talvolta dono per chi è capace a leggerlo fra le righe.
ricordo. Rossana ci prende per mano e ci conduce attraverso le sue parole nelle emozioni di una bat-
Le feste natalizie invocano l’abbandono e la predisposizione a mettersi a riposo dallo sfrenato tagliera che non si arrende mai.
consumismo che ci fa perdere di vista la ricerca del senso più puro della ricorrenza. Così come quel lamento che trasuda dal testo di “Caos” o nella poetica “A Capo Chino”
E proprio lasciandoci andare a tenere e nostalgiche memorie, vi chiediamo, semplicemente, dove racchiude tutta la sofferenza in (a capo chino sussurri le preghiere ed in un istante perdi
come vorreste che fosse il vostro climax natalizio, in special modo riferito alla sfera spirituale le briciole di un pane...).
e umana. È come se ci dicesse: ecco io sono questa nulla di più nulla di meno.
Luciano Zampini
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