Page 26 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2022
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FRANCESCA PATITUCCI
                  L’ABBRACCIO RUBATO                                                 ANGELA MARIA MALATACCA
                  Di notte annaspa, tra lenzuola
                  d'un bianco ingiallito                                             RIPENSO AI TUOI OCCHI
                                                                                     Ripenso ai tuoi occhi di mare
                  la memoria dei nostri attimi                                       agli antichi solchi che li sorreggevano,
                  d'illecita brama                                                                                                                                               LUCIANO ZAMPINI
                  come fiume in piena                                                e a quel quieto, irregolare sorriso                                                         LE EMOZIONI CHE CI LEGANO
                                                                                     che disegnava la tua bocca.
                  mi dirigono giù, verso masse d'acqua                               Poggiavo la mia fronte alla tua                                                             (acrostico)
                  in cui galleggiano schegge                                         pronunciando parole sacre,                                                                  Lungo la lingua di sabbia l’onda batte senza
                  in tormento.                                                       perdute nel tempo e ritrovate nell’anima.                                                   sosta
                  Una notte soltanto, al chiaro di luna                              Restavamo così per ore,                                                                     Emozionata spegne l’impeto del vivere
                  illuminava corpi dolenti
                  da troppo amore... a fare incetta.                                 a guardare il confine dei nostri silenzi                                                    E senza sosta si ritrae per ricominciare
                                                                                     aspettando nuovi istanti
                  Una cartolina sbiadita tra le mani                                 in equilibrio su giorni già vissuti.                                                        Mare, amore e quel continuo torpore
                  a tremare                                                          Mi cibavo della tua tortuosa, inconsapevole bellezza                                        Ondeggiando si lascia ammirare nella traspa-
                  il mio smanioso sondare il vortice                                 condannandomi a respirarti                                                                  renza
                  in cui bruciammo i nostri anomali                                  per trattenere il tuo pulviscolo nel mio sangue.                                            Zaffiro, smeraldo, e poi torbido come i pensieri
                  spasmi                                                                                                                                                         Impassibile e accogliente come le braccia d’una
                  di quotidiano imbarazzo.                                           Ti respiro ancora adesso                                                                    mamma
                                                                                     che sei polvere della memoria,
                  Percorrevo il tuo profilo, immobile                                e per sempre,                                                                               Osanna e sferza ogni verità celata
                  mentre adagiato a Morfeo sostavi                                   ricostruendo il mosaico della tua immagine,                                                 Nel ventre del suo vivere vive l’abisso
                  a sognare ancora il sogno... vissuto                               per averti oltre il tempo e lo spazio                                                       Invitando i curiosi per altre rotte.
                  l'istante prima.                                                   di questo fragile momento.
                  M'affacciai nelle spume che ci                                                                                                                                 Carezza dolcemente la carne
                  accolsero                                                                                                                                                      Hello ti dice sornione
                  nudi e profughi e… innamorati                                                                                                                                  E intanto fa le fusa come un gatto randagio.
                  a toccare con un dito la felicità
                  che di lì a poco                                                                                                                                               Come una donna si lascia ammirare
                  sarebbe svanita nella selva brulla                       DENISE BARONCINI                                                                                      Incurante degli sguardi, lui come lei è di altra
                  dei nostri inferi...                                     UN SISTEMA SOLARE                                                                                     pasta
                  Ma il respiro sazio delle briciole che                   Orbitano intorno le emozioni, tingendo l’universo di vari colo-
                  l'attimo eterno o forse Strenia                          ri.                                                                                                   Leggero come l’aria si fa in mille gocce
                  in compassione devota                                    Si crea di piccole Attese, il pianeta più prossimo.                                                   Euforico come i bambini sulle montagne russe
                  ci aveva elargito come strenna                           Al seguito la Sorpresa, fa capolino con un sorriso.                                                   Gioca, geme, giura
                  di fausti auspici.                                       Ed arriva la Gioia, che orbita in una danza.                                                          Ammara sfranto sullo scoglio
                                                                           Chiama sua sorella, la Rabbia, imbronciata da questa allegrezza.                                      Nero come la notte si perde alla vista
                  I tuoi occhi bruciano ancora                                                                                                                                   Onda su onda come le emozioni che ci legano.
                  sulla mia pelle ustionata                                Colei che osserva e tace, l’Accettazione cammina a braccetto,
                  da lembi d'anima che ci scambiammo                       con la sua amica Disgusto, infastidita sempre da tutto.
                  nel dolore                                               Non osa avvicinarsi la Paura, che vorrebbe un po’ di calore.
                  dell'abbandono imminente                                 Man nella mano con Tristezza, che versa lacrime di dolore.
                  al ritorno                                               E nel buio lontano, si scruta l’Odio, in cerca del suo amore
                  delle vele in mare, ad albeggiare.                       perduto.
                  Nelle vene abita il languore                             Ma Vi chiederete, “Io dove sono?”
                  di un amplesso graffiato... di rimorsi                   Brilli tu! Stella solare, al centro del sistema,
                  rappreso                                                 emanando energia, quasi fosse una magia.
                  lesioni ancestrali, emozioni ci cibano
                  nel fragore dei silenzi che ci                           Avvolti da una forza antica, con Lei si brilla e si rotea.
                  trapassavano                                             L’Amore, che con il suo tocco,
                  aggrappati a una fragile speranza                        trovi la tua forza ed il tuo coraggio.
                  di delirante illusione d'un sol respiro                  Essa non vuole il tuo mutamento, ma porta movimento,
                  come fosse pane per chi si nutre                         per farti andare avanti, scoprendo il meglio di te stesso.
                  di un bacio eterno e
                  un abbraccio rubato.







                  GRAZIELLA DE CHIARA
                  LE EMOZIONI CHE CI LEGANO
                  Un passo fra i pensieri, la mente si svuota nei misteri e faccia a
                  faccia si accorcia l'attimo d'un respiro
                  Una giostra che gira nelle viscere, fino a colmare la sete di que-
                  sto mare, che dentro si affanna a ondeggiare
                  Cresta su cresta, si fan lievi i passi a pelo d’acqua, come quan-
                  do la fantasia ti prende e ti porta via
                  lontano, a carezzare le mete per raggiungere i sensi
                  Vieni, che son mosse le schiume fra le onde
                  e le emozioni che ci legano alla tempesta, son qui dentro le
                  nostre mani.















                26   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       27
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