Page 18 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2022
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PRIMO POSTO X AEQUO


                                                                                                                                                                             IRIS VIGNOLA
                  LORETTA ZOPPI                                                                                                                                              LE EMOZIONI CHE CI LEGANO
                  SOLO QUANDO DORME BACIALA                                                                                                                                  Discorrerò col vento,                                              Adolescente
                  La strada d’acqua che non potei seguire                                                                                                                    allorché s'attarderà a soffiare,                                   - già orfana bambina dell'ulteriore bene -
                  perché sbarrata da una spessa nebbia                                                                                                                       al fine d'asciugar le lacrime d'un pianto muto.                    m'hai lasciata.
                  ancora sento a me va sussurrando                                                                                                                           Mai, è sordo al mio dolore.
                  e nel pensarlo mi rattristo nuovamente                                                                                                                                                                                        Destino infam'e reo,
                  “Solo quando dorme baciala, se le vuoi bene “.                                                                                                             Ne chiarirò il perché, narrandogli di te,                          di grevi colpe s'è macchiato, invero!
                  Me ne volevi... e china ti rivedo                                                                                                                          di quanto tu mi manchi,
                  coi capelli a un lato della fronte bianca,                                                                                                                 del fatto che non odo la tua voce                                  Al vento,
                  a cucire una maglia già vecchia di lavori                                                                                                                  da molto tempo... troppo,                                          confiderò il rimpianto per non averti avuta,
                  per curare, col miracolo dell’ago,                                                                                                                         tant'è non ne rimembro appieno il timbro,                          nei miei salienti sprazzi d'esistenza,
                  il grande freddo fuori e la mia fame dentro.                                                                                                               nel rievocar la dolce tua parola.                                  al fin di darti prova d'essere diversa,
                  (Lo poté il taglio delle forbici:                                                                                                                                                                                             non più ribell'e stolta,
                  da troppo tempo ribolliva il tuo 'pancotto'                                                                                                                Anelo le carezze delle malcurate mani,                             bensì da t'egualmente amata.
                  e per la stanza non c’era altro odore,                                                                                                                     sofferte, sebben ricolme d'altruismo.
                  per me sacrificasti il tuo abito più bello                                                                                                                                                                                    Al Ciel, un pizzico di serenità chiedevi,
                  e l’astratto                                                                                                                                               Angustia straripante, la tua assenza...                            invece che tormenti persistenti,
                  dimenticando precise annotazioni                                                                                                                           Visceral emozion'il sol pensarti,                                  ma esso, dal tender proprio orecchio, s'è esentato...
                  evitasti così di sapere                                                                                                                                    l'immaginar accanto l'impalpabil tua presenza.                     non ha voltato il capo e il vento
                  se avevi davvero perduto qualcosa…                                                                                                                         Il tarlo del dolor d'interior pena si nutre,                       senz'altro avrà asciugato molti pianti,
                  come la volta che ti rubai la grossa chiave nera                                                                                                           vegeta e, dilaniando il cuore già trafitto,                        copiosi e sì silenti,
                  per razziare una dispensa vuota.)                                                                                                                          si sveglia d'improvviso.                                           sul sacro viso, perennemente in me vivo,
                  Chiuso il quaderno ‘nero cera patronato '*                                                                                                                                                                                    mai disgregato.
                  su cui tracciai i primi segni sghembi,                                                                                                                     Scaglie di ricordi...
                  libera ti narro e del difficile contatto                                                                                                                   Rari pianti e molteplici sorrisi,                                  Ed è il mio grido, sgorgante dal profondo,
                  faccio il gesto che tu non ritenevi necessario…                                                                                                            su labbra rosso sangue tinteggiate,                                ch'arreca al vento l'indelebile mio strazio.
                  Ti bacio e abbraccio nella grande “stanza casa”                                                                                                            per esser presentabil e                                            Sommessa, è la preghiera
                  dove ogni fioca luce a me serviva                                                                                                                          celar segni d'immani sacrifici.                                    che il pensier mio ti giunga,
                  mentre tu, seduta dietro tutta carne e ombra                                                                                                                                                                                  nel mentre ch'al fremente afflato
                  dipanavi la tua vita con l’ultima matassa.                                                                                                                 Sospirerò frammenti d'ansia e sofferenza,                          affido, d'amor, un mio bacio,
                                                                                                                                                                             per la perduta protezione del tuo amore;                           con speme che t'arrida,
                                                                                                                                                                             ricalcando la materna sorte,                                       laddove è sempiterna l'esistenza.

                ROSA MATERA                                                                                                                                                  sei andata...
                IMMENSO                                       SECONDO POSTO EX AEQUO
                Com' è strano l’amore,                                                                                                                                        THEA MATERA                           scogliere albine,
                amore mio.                                                                                                                                                    APÒ TU LEREIN                         viluppi di ligustri.
                                                                                                                                                                                                                    Sbagli se guardi
                                                                                                                                                                              Se pensi ch'io mi sbagli
                lo ti amavo                                    PASQUALE VULCANO                                                                                               guarda il fondo del bicchiere,        i punti di gramigna
                al di là dello spazio e del tempo;             ARCANE EMOZIONI                           lasciate sotto il cielo di smeraldo!                                 il giardino di conchiglie,            d'immote fiorescenze,
                ti amavo ancor prima di incontrarti.           Non so che mondo giace                     E qui...quanti sussurri                                             affiora il lezzo di lavanda           l'imponderabile apparenza
                                                               di là di questo immenso eterno
                                                                                                                                                                                                                    sterile mermanza,
                                                                                                                                                                              il canto di balene.
                Eri parte di me                                mare;                                     e quante vibrazioni                                                  Fuggivamo fra topazi accesi           l'indefinibile altrove
                                                                                                         in quella brezza che annullava il
                                                               oltre quell'orizzonte
                come silenzio che si fa canto,                 forse il dolore tace                      caldo                                                                di burrasche,                         la forma del vaso
                come gioia improvvisa                          ché il pianto amaro e lungo può           quando i suoi occhi azzurri                                          il falco pellegrino sorvolava         il rimorso dello scorpione.
                che zampilla dal cuore.                                                                  splendevano felici nell'abbraccio                                    crepanze di ciglioni,
                Vivevi tra i riflessi dei miei pensieri,       colmare                                   nei palpiti infiniti
                                                               il lido dietro il monte.
                prospettiva di passaggi per il Paradiso.       Mi coglie allora forte l'emozione         nel fremito vitale!                                                                                                             TERZO POSTO EX AEQUO

                Aleggiavi                                      d'avvicinare il cielo                     E quei ricordi qui sono scolpiti                                        Patrizia Calzetta
                                                               che resta ancora appeso
                                                                                                         anche se piango e taccio
                                                                                                                                                                                 UN SOLO ATTIMO
                in quel mistero che ci muove,                  a quel momento atroce quando il           nell'anelito assurdo che m'assale!                                      Scorrono nelle vene,
                e ci commuove,                                 gelo                                                                                                              vivono sulla pelle
                che vibra come un fuoco                         rinchiuse me in prigione                 Muto il mio labbro resta;                                               abitano l'anima,                                  SALVATORE CUTRUPI
                che mai si placa,                              e m'aggrappai al vuoto al nulla           c’è solo un fil di canto nella gola                                     inesauribili,                                     DIETRO L’ANGOLO
                che sa di vita,                                arreso!                                   se sento un'eco appena                                                  incancellabili...                                 Sono molto contento                  un’altra più grande
                che dà la vita,                                                                          del cosmo che s'appresta,                                               Le emozioni sono                                  mio vecchio amico                    del nostro lungomare
                che è vita eterna,                                                                                                                                                                                                 di poterti ospitare                  che mi dicono essere
                                                                Mi perdo in questo arcano                se s'apre il cielo a luce che consola                                   il sale dei giorni,                               qualche giorno da me,                sempre pieno di fiori
                volto dell’immenso                             in questa immensità che mi circon-        e l'occhio non s'arena                                                  affiorano quelle antiche                          mi dirai dei tuoi figli
                                                               da
                                                                                                         a scorgere l'incanto che riaffiora
                                                                                                                                                                                 e leniscono i dolori,
                senza inizio e senza fine.                     nel mentre il giorno muore                con luci, canti e suoni                                                 irrompono quelle nuove                            del lavoro che fanno                 e anche due panetti
                                                               e stendo la mia mano                      che il cuore vede e sente                                               e scuotono qualsiasi cuore                        se si sono sposati                   di pasta di mandorle,
                                                                                                                                                                                                                                   se hanno già dei bambini,
                                                                                                                                                                                                                                                                        un mazzetto d’origano
                                                               come a toccare leggermente l'onda         nel caldo del tremore e d'emozioni                                      magari appassito dagli anni,                      di tua moglie Maria                  che qui non trovo mai,
                                                               che sbianca il mio rossore                 nel cielo che s'indora                                                 magari scolorito dalle delu-
                                                               riflesso d'un tramonto rosso fuoco        e poi svanisce tutto lentamente!                                        sioni.                                            premurosa e gentile                  qualche caramella
                                                                                                                                                                                                                                   che mi offriva ogni volta
                                                                                                                                                                                                                                                                        alla menta e carruba
                                                                che scioglie i miei pensieri                                                                                     Abbassate gli scudi e                             i biscotti col miele                 che prendevo d’inverno
                                                                e placa i miei sospiri                   Sulle ali d'un gabbiano colgo il volo                                   lasciatevi invadere                                                                    per guarire la gola,
                                                               in quest'azzurro che ricorda l'ieri       portando dei miei versi la canzone                                      catturatele,                                      porta con te                         che mia madre comprava
                                                               quando era tutto un gioco                 e non sarò più solo                                                     a volte durano un solo                            una foto del mare                    nella vecchia bottega
                                                               la vita nell'abbraccio dei respiri!       se adagerò al suo seno l'emozione!                                      attimo,
                                                                                                                                                                                 un attimo fuggente.                               dove andavamo d’estate               proprio dietro l’angolo
                                                               E qui...quante emozioni                                                                                                                                             a nuotare per ore,                   dov’era la mia casa.












                18   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       19
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