Page 12 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2023
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cARmELITA cARusO



               viaggio Daniele condivide gli spazi ma soprattutto riuscirà ad avere un rapporto di amicizia,

               potrà mostrare chi è davvero, senza pregiudizi, senza paura di essere giudicato

               Ama i genitori e si sente in colpa per la sofferenza che procura loro. Dice del padre: “Mio padre
               è una cellula sana di questo mondo, uno di quelli che rimarrà nella storia. La storia degli umili, delle persone

               oneste, dei lavoratori infaticabili, dei padri di famiglia che solo pochi hanno la fortuna di avere e quelli che ce

               l’hanno la sfregiano come il sottoscritto”.
               Daniele ama scrivere poesie, libera la sua anima dal tormento, “ ..la scrittura non è un gioco, nà

               noia come me l’avevano sempre insegnato, ho capito a che serve veramente, e che è l’unico mezzo che può rac-

               conta’ quello che vedo, che m’esplode dentro” “la mente s’inabissa in se stessa, gli occhi puntati dentro il cranio.
               Quando si tocca il vertice interno delle cose, un’improvvisa lucidità, parole che escono dalla terra, di carne e

               ossa” …” e poi con le parole se deve arriva’ all’osso, ce se deve spoglia’. Invece tanti poeti me pare ce se vestono,

               ce se nascondono dietro”.
               È questo che racconta al medico Cimaroli, con il quale vorrebbe un dialogo per capire, per

               capirsi, chiede comprensione ma si rende conto che per i medici lui come gli altri sono cartelle
               cliniche. Ben presto ha la consapevolezza dell’indifferenza dei medici e del personale sanitario

               nel contesto in cui si ritrova e vive la settimana fra i sensi di colpa, per la sofferenza causata alla

               sua famiglia, “Vorrei che questo senso di colpa che mi brucia dentro fosse un inedito, qualcosa di mai vissuto,
               invece non lo è. È dalle elementari che creo problemi. Sono un figlio uscito fuori dalla fabbrica.”

               Tutto chiede salvezza è un testo autentico, carico di emozioni, il dolore è percepito all’ennesi-

               ma potenza ed è per questo motivo che Daniele chiede “Salvezza dalla morte, dal dolore, Salvezza
               per tutti i miei amori, Salvezza per il mondo”.

                E’ un libro che ti prende l’anima, ognuno di noi si può rivedere nella sensibilità del protagoni-

               sta ma soprattutto fa riflettere sulla condizione dei giovani oggi, che vivono in una società che                                                              Carmela Caruso, in arte Carmelita, è nata nel 1982.
               non li protegge che si fonda più sull’apparire che sull’essere e che, per i più svariati motivi, si                                                            Pittrice e artista calabrese, usa diverse tecniche per dare diversità e unicità alle sue opere.

               ritrovano a vivere momenti di rabbia, di inquietudine, di solitudine. In una società sempre più                                                                E in queste ama raccontare "Storie di vita vera" per poi racchiuderle con le sue poesie.

               afflitta dall’indifferenza e dall’egoismo, è difficile accorgersi del malessere di cui sonno afflitti                                                          Nonostante la giovane età ha partecipato a diverse mostre in tutta Italia.
               i nostri ragazzi. La solitudine, l’incomprensione, la superficialità di chi ci sta accanto, spesso                                                             Vincitrice di diversi premi Nazionali ed Internazionali. 10 giugno 2023 riceve il riconosci-

               conducono verso la droga e l’alcool mettendo in evidenza tutta la loro fragilità essendo sempre                                                                mento dal Patriarca di Israele "Ambasciatrice della Cultura e Arte nel Mondo".

               meno ancorati alla realtà rischiano di farsi del male amplificando il malessere diffuso.  Daniele                                                              Carmela è scrittrice, artista, poetessa, fotografa e redattrice.
               nella settimana costretto a convivere con i suoi compagni di sventura ritrova se stesso, e sente

               in loro un amore fraterno in quanto li vede come “uomini nudi abbracciati alla vita, schiacciati da                                                                             “ La fotografia cattura gli attimi storici

               un male ricevuto in dono” “Con loro, ci dice Daniele, “non ho avuto possibilità di mentire, di recitare la parte
               del perfetto, mi hanno accolto per quello che sono, per la mia natura così simile a loro. Con loro ho parlato di                                                                                               e quotidiani “

               malattia, di Dio e di morte, del tempo e della bellezza, senza dovermi sentire giudicato, analizzato. Come mai

               avevo fatto prima.
               Daniele alla fine della settimana di TSO non ne esce guarito ma con una maggiore consape-                                                                                                                                La parola fotografia deriva dal greco Photòs (luce)

               volezza, consapevole dei suoi limiti, consapevole della complessità degli esseri umani e della                                                                                                                           e Graphìa (scrittura). Vuol quindi dire scrittura con
               loro natura qualunque essa sia, consapevole dell’importanza dei rapporti umani, consapevole                                                                                                                              la luce.

               della cautela necessaria nell’esprimere un giudizio. Ne uscirà arricchito, da ciò che ha vissuto e                                                                                                                       Un modo per scrivere con la luce nasce già nell’anti-

               per ciò che ha visto e sentito, dal senso di umanità che gli è stata donata dai suoi compagni di                                                                                                                         chità con la camera oscura, un particolare strumento
               viaggio e che molto probabilmente non vedrà più.                                                                                                                                                                         grande

                Il romanzo è suddiviso in sette capitoli rispondenti ai sette giorni di TSO, la scrittura è scor-                                                                                                                       come una stanza, in cui un raggio di luce passa at-

               revole, il linguaggio semplice ma incisivo e profondo, a tratti poetico.                                                                                                                                                 traverso un foro nella parete, e proietta sulla parete
                                                                                                                                                                                                                                        opposta.

                                                                                                                   Rosa Maria Chiarello                                                                                                 Sebbene l’immagine formata in questo modo fosse

                                                                                                                                                                                                                                        invertita e poco chiara, gli artisti usavano tale espe-
                                                                                                                                                                                                                                        diente,

                                                                                                                                                                                                                                        molto prima che  fosse  inventata  la pellicola,  per

                                                                                                                                                                                                                                        schizzare a mano le scene proiettate. Nel corso di tre
                                                                                                                                                                                                                                        secoli la camera oscura si trasformò in una scatola

                                                                                                                                                                                                                                        portatile e il piccolo foro fu dotato di una lente per





                12   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       13
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