Page 74 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2023
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LORETTA zOppI

                IL MURO
                                                                                NEL MEZZO


                Il muro non mi fa paura,                                                                                                                                       Se fosse una storia
                vedo oltre quel muro.                                           NEL MEZZO DEL CAMMIN                                                                                   <<Chi è?>> chiese il vento.

                Non mi arrendo mai,                                             DI NOSTRA VITA,                                                                                <<Non lo so- rispose l'albero- sulle mie radici, col viso tra le mani, piangeva disperato, poi

                con coraggio                                                    nel mezzo del casin di nostra vita,                                                            è salito su questo ramo e aggiustandosi bene al collo un laccio, si lasciava cadere nella fred-
                e caparbietà, mi tuffo                                          nel mezzo di un mondo impazzito,                                                               da luce del mattino... È accaduto tutto così velocemente che ancora la mia linfa ne parla

                e sfondo quel muro!                                             nel mezzo di una società violenta                                                              sconvolta!>>

                Con leggerezza,                                                 ed egoista,                                                                                    Si fermò un attimo come a stemperare l'angoscia col tiepido sole d'autunno, poi continuò:
                a piedi nudi,                                                   MI RITROVAI a toccare il cielo                                                                 <<E pensare che solo due giorni fa ho gioito nel vederlo arrivare: non

                distaccata dal dolore,                                          con un dito, a toccare l'ignoto                                                                viene quasi più nessuno qui, era bello sentire di nuovo il fruscio dei passi sopra le mie foglie

                riesco a superare                                               più intenso.                                                                                   cadute!>>
                ogni tristezza che ci sia.                                      Il cammino in due più facile                                                                   Tacque ancora, prese linfa e, sempre rivolto al vento, proseguì: << Nella mano stringeva
                                                                                c'è parso, quindi uscimmo

                                                                                a riveder le stelle e la paura                                                                 un libro, è caduto là sotto, tra i solchi appena arati. È chiuso... non potremo mai sapere.>>
                                                                                del vuoto in sicurezza ci sciolse.                                                             Concluse tristemente.
                                                                                                                                                                               << Faccio io.>>Si offrì il vento e con sapienti soffi, come avesse le mani, cominciò a sfo-

                                                                                                                                                                               gliare il piccolo volume.
                BELLA NOTIZIA                                                                                                                                                  Accadde allora che le parole come impazzite presero a rincorrersi e pagina dopo pagina cre-


                                                                                                                                                                               arono nuovi suoni ed immagini...
                Un libro sul pavimento,                                                                                                                                        ... È la musica, il mare... e la carezza...
                con le sue parole rivolte                                                                                                                                      mi saluta di là una ragazza

                in giù, intrappolate in una tela                                                                                                                               mi fa segni, sorride

                di ragnatela.                                                                                                                                                  più bella della folgore in estate...
                Passerà questo momento                                                                                                                                         ... screzia i corpi sinuosi,

                senza luce, senza parole,                                                                                                                                      i tuoi occhi stregati brillano...

                passerà, ma non sarà mai                                                                                                                                       .. forse le labbra che oggi non si conoscono.
                come prima.                                                                                                                                                    io ti respiro accanto

                Sta a me cogliere gli attimi,                                                                                                                                  ma così tanto appresso che tu...

                sta a me raccogliere quel libro                                                                                                                                le troveremo
                da terra, per dare forma                                                                                                                                       un giorno

                al mio oceano, un recipiente                                                                                                                                   le parole...

                di fuoco ardente.                                                                                                                                              Pagina dopo pagina fino a quando una foto scivolò sul terreno.
                Con un sorriso, a bocca chiusa,                                                                                                                                <<Ma questi due io li conosco!>> Gridò meravigliato l'albero sgranando il giallo ocra del-

                con un sorriso di circostanza,                                                                                                                                 le sue ultime foglie. <<Incominciarono a venire qui quando il grano era ancora verde e, lo

                come inverno buio e triste,                                                                                                                                    ricordo benissimo, i tulipani avevano il medesimo colore. Passarono interi pomeriggi sotto
                senza paura, percepisco                                                                                                                                        la mia ombra a leggere poesie. Certe volte lui si improvvisava attore declamandole là, sul

                che il mio sentire, il mio pensare                                                                                                                             punto più alto mentre lei lo ascoltava incantata e anche un po' divertita per via di un suo

                sono dettati dalla voce del mio                                                                                                                                piccolo difetto di pronuncia. Che bei momenti passai con loro!>>
                spirito, mia creatura.                                                                                                                                         Sospirò.  <<Non incisero nomi e cuori sul mio tronco, come ho saputo del platano qui ac-

                All'improvviso, mi accorgo che                                                                                                                                 canto, ma vissero un amore grande e tenero che, come accade solo nei sogni, arrivò a tocca-

                il mio essere, natura di ogni cosa,                                                                                                                            re le nuvole.>>
                di ogni situazione, deve reagire.                                                                                                                              Si muoveva dolcemente ora il vento come a cullare quel romantico racconto.

                Non c'è niente di meglio di un sole                                                                                                                            <<Alla mietitura non tornarono più. Rimase distesa sull'erba, incerta e fugace, la loro inno-

                splendente per sollevare il morale,                                                                                                                            cente poesia tra il biondo del grano maturo e il rosso sul candido lino.>>
                ed è questa la bella notizia                                                                                                                                   <<E poi?>>

                che aspettavo da tanto.                                                                                                                                        <<A lungo li pensai e paziente li attesi, chiesi di loro ai passeri sui nidi, sperai nelle farfalle

                                                                                                                                                                               gentili, attivai legami tra radici lontane... inutilmente. “OCCORRE DIMENTICARE” mi

                                                                                                                                                                               tuonò seccato il cielo e dopo un po' lo feci. È triste oggi questo luogo e questa luce mi dà

                                                                                                                                                                               spavento.>>
                                                                                                                                                                               <<Si è triste e quel libro che ho appena aperto ancor più mi dice di quanto e quale amore

                                                                                                                                                                               sei stato testimone un tempo...>> aggiunse con un filo di brezza il vento.





                74   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       75
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