Page 11 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2023
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rOsA mARIA chIARELLO
è vero solo quello in cui crediamo. << È la Porta del Giorno e della Notte, quella dove i sogni,
Nota Biografica dell’autore i ricordi, il presente e il passato e il futuro s’intrecciano senza più distinguersi, aprendo un’altra
Matteo Nucci nasce a Roma nel 1970 Ha studiato il dimensione, una dimensione che supera anche le nostre vite >>. È questo il senso del roman-
pensiero antico, ha pubblicato saggi su Empedocle, So- zo: nessuno muore se dentro di noi ne rimane il ricordo, continuando a vivere attraverso noi.
crate e Platone e una nuova edizione del Simposio, e Infatti, tutto prende forma e vita nel ricordo e nel sogno, la vita ci distrae e ci porta anche dove
suoi racconti sono apparsi su riviste come Il Caffè illu- non vorremmo, ma il dolore per la perdita della persona cara si trasforma e ci fa compagnia,
strato e Nuovi Argomenti. Con il suo primo romanzo ci viene in soccorso nei momenti più bui, si rivivono i momenti più belli e si tende a cambiare
Sono comuni le cose degli amici (2009), è stato finalista gli episodi più significativi e magari più tristi delle nostre vite. Arianna sentirà pronunciare alla
al Premio Strega. A questo sono seguiti il romanzo-sag- nonna frasi di conforto che l'aiuteranno a fare i conti con il passato ma soprattutto ad accettare
gio Il toro non sbaglia mai (2011) e il saggio narrativo il presente, un presente in cui sua nonna, grazie ai ricordi, alla fantasia e al sogno, può conti-
Le lacrime degli eroi (2013). Tra le sue pubblicazioni più nuare a vivere per sempre, dentro di lei “perché i ricordi non passano mai e i sogni neanche e
recenti si citano il romanzo È giusto obbedire alla not- i pensieri nemmeno”.
te (2017, finalista al Premio Strega), i saggi L'abisso di In coda al romanzo è stato inserito un racconto, L'astuccio, dove viene descritta una vacanza
Eros. Seduzione (2018) e Achille e Odisseo. La ferocia e dell’autore in Grecia con la famiglia e il padre dopo la morte della madre della quale avverte la
l'inganno (2020), e il romanzo Sono difficili le cose belle nostalgia. Durante la vacanza nota che tante parole e reazioni della madre sono ora utilizzate
(2022). Collabora con La Repubblica e Il Messaggero. dal padre che quasi per osmosi dopo tanti anni insieme, si trova ora ad usare commenti, frasi e
riflessioni proprie della madre, come se la stessa continuasse a vivere attraverso il marito. L’astuc-
cio è un racconto intimistico fatto di ricordi e nostalgia che ben si riallaccia al romanzo. E proprio
leggendo il racconto che troviamo
Sono difficili le cose belle esplicitata la chiave di lettura strug-
gente che unisce entrambe le opere.
di Matteo Nucci
Rosa Maria Chiarello
Sono difficili le cose belle, l’ultimo romanzo di Matteo Nucci è una “novella fiabesca”, così
la definisce l'autore in calce alla storia, romanzo dedicato alle sue nipoti colpite dal lutto
per la perdita della nonna, mamma dello stesso autore. Arianna protagonista del romanzo
porta il nome di una delle sue nipoti e ne rispecchia il carattere. Arianna ha solo dieci anni
e da poco ha perso la nonna alla quale era molto legata. Il dolore è devastante, la tristezza
si impossessa di lei, versa tutte le lacrime di cui è capace, è un dolore che non sa raccontare
e la tiene sveglia la notte. Ma un pomeriggio come tanti, lungo la strada che la sta portando
verso il Gianicolo dove l’aspettano le sue amiche, appare una macchina rossa, dal finestrino
qualcuno la chiama, una voce che Arianna conosce benissimo e che credeva di aver dimenti-
cato. È la nonna con la sua macchina, tornata per lei, che la invita a salire. Da quel momento
inizia un meraviglioso viaggio fra stupore e, a tratti, incredulità, che la riporta fra sogni e
ricordi in un tempo già vissuto gioiosamente con la nonna e la sua famiglia. Infatti, il parco
romano nel quale Arianna e sua nonna si infilano, sa trasfigurarsi rapidamente in tutti quei
luoghi che la bambina già conosce, rivivendo episodi straordinari, che distolgono Arianna
persino dall'appuntamento con le sue amiche. Arianna si lascia trasportare dalla nonna, feli-
ce di averla ritrovata, ma a tratti diventa scettica per ciò che sta vivendo nella consapevolezza
che la nonna è morta, ma è la stessa nonna che tende poi a convincerla e, anzi, la sprona a
non abbattersi, a prendere tra le mani la sua vita, ad agire, a credere in sé stessa e nelle pro-
prie capacità, cosa piuttosto difficile per Arianna, messa alla prova dalla dislessia e da una
scuola impegnativa. Ciò che Arianna sta vivendo è un misto tra realtà, sogno e ricordo, la
bambina prova a chiedere spiegazioni alla nonna su come sia possibile questo loro incontro
ma la donna non risponde con chiarezza, devia la traiettoria delle domande esistenziali del-
la nipotina, senza mai prenderla in giro. Piuttosto preferisce allietarla con nuove avventure,
che fanno di questa nonna, col suo refrain "Andiam, andiam, zan zan", con il suo tuffarsi in
acque gelide o con la sua inesausta voglia di fare e di visitare, una grande portatrice di gioia e
di serenità ritrovata. Quasi alla fine del romanzo (pag. 237) la nonna invita Arianna ad attra-
versare una porta “ c’è una porta dentro di noi che dobbiamo aprire per renderci conto che
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