Page 10 - RIVISTA NOIQUI SETTEMBRE 2021
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di veder realizzare i suoi diritti all'infanzia rispetto a un bambino del sud.
Una bambina dell'Europa avrà una vita sicuramente più lieve, rispetto a una bambina
africana o sud americana.
Si dice che sia una differenza culturale, dovuta a una maggiore emancipazione di alcuni
posti del mondo rispetto ad altri, ma forse, come denunciava lo stesso Gandhi, è la poli-
tica economica dominante a esaltare alcuni posti e a emarginarne altri.
A dare più o meno valore alla vita di un essere umano rispetto ad un altro, una sorta di
selezione della specie legata a fattori prima economici e poi legislativi, una legge sotto-
posta alla cultura dominante e vincitrice...
Chi scrive la storia? I vincitori...
Chi promulga il proprio diritto? I vincitori.
Così i vincitori divengono color da desiderare come standard di vita e i deboli via via
perdono il loro valore.
I deboli sono da sempre quelli che in natura soccomberebbero mentre nella nostra so-
cietà, appartenente rivolta verso l'uguaglianza essi sono un pilastro su cui si basa l'equili-
brio del potere economico dominante.
Così mentre alziamo gli occhi verso lo spazio e le possibili conquiste economiche che po-
tremmo avere dell'estrazione di materie prime su pianeti diversi, vi è una parte della po-
polazione mondiale da ridurre, così che la precarietà delle risorse terrestri possano essere
redistribuite ai promulgatori stessi dei diritti civili di una sola civiltà: quella dei vincitori.
Certo da un punto di vista etico idealista, ciò è aberrante, ma in realtà è il riflesso del an-
tropocentrismo dilagante, secondo cui, l'uomo essendo la creatura più evoluta, ha diritto
di esercitare su ciò che lo circonda.
Provocazione o realtà? Questa riflessione ha lo scopo di riconoscere l'essere umano.
Non siamo al vertice della vita, siamo debitori degli alberi, dei campi magnetici, della
natura tutta. Siamo debitori anche dei temuti virus.
Essi ci hanno permesso di sviluppare un sistema immunitario interno in grado di soprav-
vivere a malattie non gravi.
Tuttavia l'azione che l'uomo esercita sull'ambiente e sui suoi simili, se da un lato è con-
servativa, soprattutto per il recupero di alcuni equilibri naturali, dall'altro è distruttiva, in
quanto privativa. Non tutti possono accedere ai servizi, non tutti possono vivere in una
società giusta.
Dunque qual è la soluzione?
Quali nuove correnti filosofiche e politiche, devono essere promulgate per creare questa
utopistica condivisione su base globale dei diritti e dei benefici che essi creano?
Quanto la cultura di riferimento principale, produce ipotesi falsificabili per ottenere tali
diritti?
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periodico mensile del gruppo NOIQUI