Page 8 - RIVISTA NOIQUI GIUGNO 2023
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                                                                                                                                                                             Vito Mancuso “l’affermazione della dannazione eterna procura alla coscienza una serie di dubbi

                                                I DIAVOLI E L’INFERNO VUOTO                                                                                                  (…). Cara Chiesa, ma non ti rendi conto che collocando il regno delle tenebre nell’eternità, cioè

                                                                                                                                                                             nella dimensione propria di Dio, destini Dio stesso a non vedere compiuto il suo piano che è
                Nell’agosto del 2019, durante la XL edizione del meeting di Comunione e Liberazione, il                                                                      quello di essere tutto in tutti?”. Da ciò, secondo Mancuso, deriverebbe il fatto che l’Inferno è

                Responsabile dei Gesuiti, padre Arturo Sosa Abascal, affermò che il diavolo “è una maniera                                                                   una sconfitta di Dio e le torture e le crudeltà inflitte ai dannati ne darebbero un’immagine poco

                del male di essere presente nella vita umana (…). I simboli sono parte della realtà e il diavolo                                                             evangelica. Inoltre, come osservava il professore Michele Schmaus nel suo Trattato di Teologia
                esiste come realtà simbolica, non come realtà personale”.  Queste affermazioni scatenarono la                                                                Dogmatica “ogni atto umano è causato da Dio, quindi anche l’atteggiamento del dannato ostile

                reazione della maggior parte dei teologi, avendo inferto un duro colpo alla dogmatica cattolica                                                              a Dio”. Partendo da queste considerazioni, il teologo Von Balhasar ha formulato l’ipotesi molto

                e soprattutto a coloro che fanno come mestiere quello di cacciare il demonio quando prende                                                                   suggestiva dell’Inferno vuoto.
                possesso delle persone, o per lo meno così credono.                                                                                                          Ma attenzione!

                L’esistenza del diavolo come essere reale è stata sancita in modo chiaro dal Concilio Latera-                                                                Il linguaggio religioso è sempre un linguaggio metaforico. Esso parla al cervello destro, quello

                nense IV nel 1215 ove si dice che “Dio creò insieme dal nulla l’una e l’altra creatura, la spi-                                                              dell’intuizione, non al sinistro, che è deputato all’elaborazione razionale. Per quale motivo Dio
                rituale e la corporea, gli angeli e il mondo. Poi la creatura umana, che appartiene in qualche                                                               avrebbe creato una realtà inabitata ed inabitabile per tutta l’eternità? Il “vuoto” è una realtà

                modo all’una e all’altra, composta di spirito e di corpo. Il diavolo e gli altri demoni sono stati                                                           concreta, è una proprietà dello spazio espresso dalle tre dimensioni che lo definiscono. Invece
                creati da Dio naturalmente buoni, ma sono diventati cattivi da sé stessi per propria iniziativa.                                                             il “nulla” non è il vuoto, ma l’assenza dello spazio. Il termine “vuoto” è quindi improprio nel

                Quanto all’uomo, egli ha peccato per istigazione del diavolo”                                                                                                linguaggio metafisico, se preso alla lettera, ove esso definisce un luogo senza luogo, un tempo

                La presenza del demonio, quale essere reale nella storia, stimola molte riflessioni ed induce                                                                senza tempo, cioè il nulla. Il messaggio dell’Inferno vuoto è quindi un messaggio di forte presa
                il pensiero a muoversi in maniera funambolesca e accorta per evitare le contraddizioni in un                                                                 metaforica, della vittoria sul male, di un Dio misericordioso che perdona e, nel suo essere trini-

                terreno ricco di insidie. Infatti, addossare ai demoni la responsabilità di avere scelto il male,                                                            tario, salva tutti, anche i peccatori, perché è amore infinito.

                non risolve il problema della creazione del male stesso ad opera di un Dio che viene ritenuto                                                                Giugno 2023. Bruno Brundisini
                infinitamente buono. Analogo discorso si può fare per l’uomo peccatore, a cui però si attribu-

                isce l’attenuante di scegliere il male perché indotto dal tentatore. Su questo stesso terreno si

                muovono altre riflessioni. In primo luogo, Dio, per definizione solo bene, non poteva creare
                degli esseri malvagi, ma solo creature assolutamente buone quali sono gli angeli, tuttavia dota-

                te del libero arbitrio, in virtù del quale hanno scelto di essere malvagie. Qui la contraddizione

                tra la natura dell’essere (creato come assolutamente buono) e le scelte da lui compiute (il male
                assoluto) è evidente.

                Altro concetto fondamentale su cui s’incardina la figura del diavolo è il carattere eterno della

                malvagità, per cui non è previsto mai il pentimento come, invece, può avvenire per gli esseri
                umani durante la vita terrena. Qualche teologo, arrampicandosi sugli specchi, ha ritenuto che,

                essendo i diavoli entità dotate di grandissima intelligenza, non potranno mai mettere in di-

                scussione la loro scelta, anche se nefasta. È troppo facile confutare questa affermazione.
                Da quanto finora affermato, secondo la dottrina cattolica, il diavolo comunque non ha creato

                il male, ma lo ha scelto. In altri termini si torna a quanto espresso dal responsabile dei Gesuiti

                per cui il diavolo, in fin dei conti, anche per la dottrina cattolica, non è la personificazione del
                male, bensì ne è il fruitore! Inoltre, sebbene egli esprima la malvagità assoluta, sembra di ca-

                pire che solo una parte delle azioni malvagie siano opera sua, in particolare quelle della sfera

                etica e soprattutto la bestemmia e l’inganno. Infatti, egli viene definito come tentatore, calun-
                niatore, colui che induce al peccato contro la Chiesa e i suoi princìpi, ma tanti altri aspetti del

                male, forse i peggiori quali gli omicidi, i genocidi, non lo vedono coinvolto. Unica eccezione

                sarebbe stato l’esorcismo a distanza di Papa Pio XII nei confronti di Hitler, evidentemente
                ritenuto sotto il dominio del demonio.

                Altro aspetto importante, collegato ai precedenti è che, per la dottrina cristiana, la scelta opera-

                ta dai demoni ha comportato la loro dannazione eterna. A questo punto è necessario definire
                che cosa si intenda per “eternità” secondo la religione. Con riferimento a sant’Agostino essa è

                definita una condizione fuori dal tempo. Il concetto di eternità non è un’estensione all’infinito

                del tempo, come indurrebbe erroneamente a far credere l’espressione “nei secoli dei secoli”,
                ma è una dimensione atemporale, ove non vi è né ieri, né oggi, né domani. Invece il tempo,

                così come lo spazio è una modalità della materia che permette il movimento della formica così

                come il divenire della storia e di tutte le cose. Riferendosi a Sant’Agostino la Chiesa ancora so-
                stiene l’esistenza dell’Inferno che “consiste nella dannazione eterna”. Come osserva il teologo






                8   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                             periodico mensile del gruppo NOIQUI                        9
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