Page 11 - RIVISTA NOIQUI GIUGNO 2023
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MARIA RITA CuCCuRuLLO




 IL DRAMMA DELL'ABBANDONO



 La nascita di un figlio rappresenta un momento

 importantissimo, indimenticabile nella vita di una

 donna. Un evento di svolta che comporta cam-
 biamenti significativi a partire dal concepimento.

 Un cambiamento radicale che interessa il corpo,

 la mente e la sua vita in generale. Quella dimen-
 sione psico/affettiva che segna la vita in maniera

 profonda. Diventare mamma è un'esperienza uni-

 ca e irripetibile. Quello che prima rappresentava
 l'essenziale nella vita di una donna, con l'arrivo di

 un bambino, finisce con il diventare secondario.

 La  priorità  è  rappresentata  dall'arrivo  del  figlio
 bisognoso  di  cure,  attenzioni,  premure.  Il  lega-

 me madre-figlio rappresenta il fulcro intorno al

 quale si muovono sentimenti, aspettative, dubbi,
 programmazioni, pianificazioni di vita. Esso è in-

 dissolubile, ciò che lega madre e figlio è qualcosa

 di straordinario ed unico in termini biologici e psicologici. La base di un'impalcatura sulla
 quale sarà imperniata la vita dell'essere umano. Proviamo a pensare al caso in cui una madre

 per situazioni di vita, si trova nelle condizioni di dover rinunciare al proprio bambino. Finora

 abbiamo esaminato più da vicino il caso del non riconoscimento alla nascita di un bambino
 da parte della madre, la drammaticità del rifiuto, la condizione devastante che lo accompagna

 nella vita. Ma quando una madre è costretta a lasciare il bambino che ha dato alla luce, cosa

 accade? Come vive una donna che si allontana dal proprio figlio? Come riuscirà ad elabora-
 re il distacco? Supererà mai il dramma? Un figlio che ha portato in grembo per mesi. Spesso

 alla base di una decisione così devastante ci sono svariate motivazioni legate a scelte forzate

 come avveniva per esempio, in passato, soprattutto nell'immediato dopoguerra. Un'epoca in
 cui molte giovani donne erano costrette a separarsi dal proprio bambino in quanto le condizio-

 ni socioculturali ed economiche ambientali relegavano le stesse in condizioni di subalternità.

 Spesso i genitori imponevano alle stesse di partorire in anonimato e non riconoscere dunque il
 figlio. Esistevano i brefotrofi che accoglievano i figli illegittimi, non voluti. Gli stessi dopo un

 congruo periodo, senza alcun ripensamento da parte della madre, venivano dichiarati in stato

 di adottabilità. L'istituto dell'adozione, la sottrazione da un destino atroce cui erano predesti-
 nati 'i figli di nessuno'. In realtà una madre che lascia un figlio alla nascita come vive il resto

 della sua vita? Elabora una sora di rimozione dell'evento, ma il vuoto, a mio avviso, biologica-

 mente, psicologicamente rimane devastante. Ci si riadatta ad un vissuto deprivato in qualche
 maniera, una realtà che viene ricucita come un nuovo abito mentale, rimanendo tali le ferite

 di un abbandono. Ritengo infatti che l'abbandono di un figlio segna la vita di una donna per
 sempre. Il distacco fisico si traduce in un distacco mentale generando disagio, sofferenza, vuo-

 to profondo. Come una persona lasciata alla nascita dalla madre porta le ferite dell'abbandono,

 una madre che abbandona porta a vita il vuoto profondo dell'assenza, della scelta obbligata. A
 mancare è tutto, quella parte di sé imprescindibile, un po' come vivere a metà. Un vuoto fatto

 di tormento, di assenza devastante, di lacerazione dell'anima. Si sta lavorando ancora oggi, in

 campo legislativo affinché sia consentito l''accesso agli atti alle persone non riconosciute alla
 nascita. Penso sia atto doveroso a partire dal rispetto e dalla dignità individuale. Non è possi-

 bile in un'epoca in cui esistono traguardi resi possibili, non consentire ad ogni essere umano,

 l’accesso al proprio patrimonio genetico garantendo e difendendo e il diritto di un'identità
 biologica alla base di una vita sana, consapevole, completa!

 Maria Rira Cuccurullo




 10   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                        11
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