Page 15 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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aLEssAnDRA buCCI PAROLE INFINITE
Per me Natale è luce: lo sfavillio degli addobbi, il luccichio che riusciamo a cogliere ne-
gli occhi dei bambini in attesa dei loro regali la sera della vigilia, la gioia, luminosa e tan-
gibile, che dovrebbe invadere ogni uomo credente alla notizia del Miracolo nella grotta.
Natale letteralmente significa "nascita" e in epoca romana coincideva con il Giorno
di nascita del Sole Invitto. Il 25 dicembre segnava anche il momento dell'anno in cui
il giorno inizia a diventare più lungo dopo il solstizio d'inverno: si festeggiava, quindi,
proprio la "rinascita “del sole. Di conseguenza quando auguriamo buon Natale a qual-
cuno gli stiamo augurando di rinascere a nuova vita, una vita piena di luce e di gioia.
Il Natale dovrebbe portare un momento di riflessione profonda, dovrebbe essere un’oc-
casione in cui riuscire a trovare la forza per fare tutte quelle cose, o almeno alcune di
esse, che non siamo riusciti a fare durante l’anno come, ad esempio, chiedere scusa a
qualcuno, chiarire le incomprensioni, voltare pagina per ricominciare da capo con otti-
mismo. Dovremmo approfittare di questo tempo “magico” per insegnare ai bambini il
senso più profondo del dono, la magia della condivisione, la bellezza dell’attesa e dello
stare insieme alle persone a cui vogliamo bene e, soprattutto, il valore autentico della
semplicità. La nostra epoca non sa più apprezzare il gusto delle cose semplici e ha perso
di vista ciò che conta davvero.
Un Natale pieno di cose che contano, a questo punto è proprio quello che mi sento di
augurare a tutti voi. Cose che contano profondamente, diverse per ognuno perché solo
ciascuno di noi sa cosa desidera davvero il proprio cuore. Già, il proprio cuore. A Na-
tale, e forse sempre nella vita, bisognerebbe ascoltarlo un po' di più.
Agli auguri di Natale naturalmente aggiungo anche quelli per il nuovo anno. L’anno che
si chiude è stato per me molto difficile, straripante di momenti bui anche se non sono
mancate parentesi d’intensa luce. I due libri venuti al mondo tra luglio e ottobre, ad
esempio (una silloge di poesie, ed un romanzo scritto a quattro mani con il giornalista
Antonio D’Amore), sono stati momenti luminosi all’interno di una notte oscura e, co-
munque, la speranza di un futuro migliore non mi abbandona mai.
Che sia un anno speciale in cui sarebbe bello imparare a guardare il mondo con occhi
nuovi, rompendo davvero col passato, con quel mondo che non ci piace più trasfor-
mato dalla superficialità, dall’egoismo, dalla guerra e dalla paura delle malattie. Che alla
mezzanotte del 2022 possa realizzarsi “la fine del mondo”, del vecchio mondo, per dare
inizio ad un mondo nuovo trasformando l’oscurità che ci avvolge in un nuovo sfavillio
di luci, di vita vera questa volta.
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