Page 12 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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fRAnCEsCA pATITuCCI


                                                                                                                                                                               na, una speranza rinnovata.

                  IL SENSO DEL NATALE: IERI E OGGI                                                                                                                             Sarebbe bello vivere ancora l’attesa, la nascita del nostro Salvatore, con la gioia d’un tempo,

                                                                                                                                                                               quell’aura magica che ci inondava, in tutte le case, nel suo vero senso spirituale, a condivide-
                  Riflettendo sul ‘Natale oggi’, mi sono affiorate alla mente immagini di parecchi anni fa,                                                                    re, aiutare, supportare i bisognosi.

                  quando ero bambina. Cosa è cambiato dagli anni Sessanta ad oggi? Come si viveva il Na-                                                                       Che lo spirito della festa più importante dell’anno sia sempre più solidale, aperta al prossimo,

                  tale e come si vive oggi?                                                                                                                                    a ignorare egoismi e falsi allori.
                  Ai miei tempi, non lontanissimi ma neanche tanto recenti, il Natale si festeggiava in modo                                                                   In una parola, un Buon Natale!

                  semplice. In rilievo c’era la festa religiosa e la messa di mezzanotte, che aspettavamo in

                  grande raccoglimento familiare. Nelle nostre case c’era un presepe fatto con amore, pove-                                                                    Questo Natale, per tanti di noi sarà il momento del silenzio, troppe brutture si son consuma-
                  ro di grandi ingegni e artifizi ma ricco nella sua essenzialità.                                                                                             te in questi ultimi periodi, giorni appesi all’incertezza … per le vie del nostro incedere, bar-

                  I doni erano pochi e fatti di cose utili. All’albero erano appesi dolcetti, caramelle e leccor-                                                              collante.

                  nie, in quanto il cibo era cosa assai preziosa. Le portate erano 13 come i commensali di                                                                     Se qualcuno ha tratto abbrutimento e aridità, probabilmente comprensibile altri, del dolore,
                  Gesù all’ultima cena.                                                                                                                                        ne han fatto momento di profondo raccoglimento e cambiamento dentro sé e fuori da sé.

                  Il Natale era un momento di ritrovamento con i nostri cari, nella pace e nell’armonia. I                                                                     Dalle tempeste bisogna riemergere in nome della vita e di chi ha perso questa opportunità,
                  nonni seduti attorno al camino, o al braciere, ci raccontavano aneddoti e reminiscenze del                                                                   per poterla onorare e darle la giusta consapevolezza, molto spesso smarrita.

                  loro vissuto natalizio.                                                                                                                                      E che non sia solo a Natale, il buon proposito, che esso sia solo l’inizio di un nuovo percor-

                  Ricevere in dono un paio di scarpe nuove o mangiare la carne, era già una grande gioia.                                                                      so, tenendoci davvero per mano. “Nessuno si salva da solo”, è il titolo di un vecchio libro
                  Si divertivano a giocare al gioco delle “nuci” o nocciole, che consisteva nel mettere le noc-                                                                della Mazzantini ma che esprime con semplicità e senza giri di parole che tutti abbiamo biso-

                  ciole a scivolo per farle rotolare su un cartone, la prima nocciola che toccava l’altra vince-                                                               gno l’uno dell’altro.

                  va tutte le nocciole, oppure si giocava a tombola con i fagioli. I regali, ora, sono scontati e                                                              Lasciamo fuori dall’uscio le miserie umane, non hanno mai prodotto nulla di buono. Met-
                  superflui e abbiamo smarrito ciò che, invece, è necessario.                                                                                                  tiamo sotto questo abete cuore, anima, umanità, per riaffiorare dalle ceneri e redimerci nella

                  Non c’è più il momento in cui pensiamo alla nascita di Gesù bambino.                                                                                         luce di un nuovo vivere.

                  Veniamo sopraffatti da tante cose, l’albero più bello da mostrare, auguri in videochiamate,                                                                  Buon Natale!
                  messaggi, in una grande baraonda d’allestimento di casa e tavole a festa, ma poi… cosa

                  rimane?

                  Di fatti, solo al pensare a questo anno trascorso, i sentimenti che affiorano sono molto
                  contrastanti, nel ricordare i Natali dei tempi andati, in cui prevaleva una gioia ben lontana                                                                IL MIO SANTO NATALE

                  da quella che riusciamo a provare oggi…                                                                                                                      Un’aria ghiaccia s’addentra

                  Malinconia, nostalgia di ciò che più non è, ci catapulta nell’illusione di un vuoto consumi-                                                                 nei nostri fiati
                  smo.                                                                                                                                                         è il gelo invernale che pretende

                  Dopo i fatti di cronaca continui, violenze, malattie e una guerra in corso che determina                                                                     un cantuccio tutto suo.

                  pena e desolazione umana, il cuore fa fatica a calarsi in un clima di festa sereno, per chi                                                                  Il vento spazza cime d’abeti
                  conserva grande sensibilità.                                                                                                                                 in festa

                  Il Natale oggi.                                                                                                                                              ma la magia non demorde…

                  La sua poesia si è evoluta. I nonni non ci sono più, i bimbi son diventati adulti e, in ogni                                                                 È in cammino il Natale
                  famiglia, si son succeduti cambiamenti importanti. Sono cambiate anche la società e i                                                                        scivola nei sotterranei spasmi

                  consumi. Gli alberi sono artificiali, non profumano di pino, sulle tavole arriva cibo spes-                                                                  oltrepassa guerre e deturpazioni
                  so preconfezionato, qualcuno va al Ristorante, altri partono…  Ma, come in tutte le cose,                                                                    a porgerci amore, calore che

                  nella massa c’è qualcuno che ancora si distingue, cercando di onorare la festa come biso-                                                                    memoria stenta a riconciliare.

                  gna fare.                                                                                                                                                    Mi siedo accanto al mio
                  E menomale.                                                                                                                                                  alberello, sempre uguale nel tempo

                  C’è chi ritrova le vecchie ricette della nonna, chi in soffitta scova cimeli che han visto                                                                   per tornare ancora a un palpito

                  giorni più fausti, da riproporre per gli addobbi, avendo soprattutto un valore affettivo,                                                                    d’innocente e sacra bellezza.
                  qualche mamma intona una vecchia canzone mentre impasta qualcosa che sa di “Casa e                                                                           Intono qualche nota d’antico

                  Tradizioni”.                                                                                                                                                 richiamo e un sorriso m’assale

                  E ritorno alla nostra fragilità, in un momento storico che ha provato un po' tutto il mon-                                                                   a rivedere intorno
                  do. Mi chiedo quanti bambini, vittime di guerra, profughi, potranno avere un sorriso, un                                                                     chi non è mai andato via, davvero.

                  dono, o ancora i loro cari genitori da abbracciare.                                                                                                          Porgo le mani a riempirle di un nuovo

                  Sarebbe superfluo elencare le sopraffazioni recenti subite, di cui tutti ne percepiamo un                                                                    domani.
                  gran peso dentro l’anima e quindi rivolgo uno sguardo al nostro domani:                                                                                      È questo il mio Santo Natale.

                  il Natale che sta arrivando, che sia buono davvero, a ritrovare gli affetti, la solidarietà uma-





                12   periodico mensile del gruppo NOIQUI                                                                                                                                                                                            periodico mensile del gruppo NOIQUI                       13
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