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10 fuMEtti chE hanno sEgnato gLi anni ‘70
Mazinger Z (1972)
Conan il barbaro (1970)
Il leggendario Mazinger Z, in Italia Mazinga, ha segnato una
Gli anni ‘70 sono il decennio in cui Conan il barbaro con- generazione, ispirando un amore imperituro per il peculiare ge-
quista anche il mondo dei comics. Sulle pagine di Conan the nere di fantasy-sci-fi che ha per protagonisti dei super robot
barbarian prima, e affiancato dal magazine The savage sword giganti pilotati da umani. L'altrettanto leggendario Go Nagai,
of Conan dal 1974, il fumetto tratto dalle avventure e dai autore di altri capolavori come Devilman, lancia così un gene-
romanzi di Robert E. Howard diviene uno dei più popolari re, perfezionando alcune idee all'epoca rudimentali come quel-
dell’epoca. Grazie alla direzione dello scrittore ed editor Roy la del robot gigante Tetsujin 28-go (Gigantor), e donando loro
Thomas, certo, ma soprattutto di un succedersi di grandi fir- un carisma e un design unici.
me ai disegni, a partire da Barry Windsor-Smith sino all'ico-
nico John Buscema.
New Gods (1971) Gen di Hiroshima (1973)
Jack Kirby è affettuosamente chiamato the King, il Re dei fu- Gen di Hiroshima, o Gen a piedi nudi di Keiji Nakazawa, è un
metti, e questo dovrebbe dire tutto. La saga dei New gods è manga molto difficile da leggere. Eppure, bisognerebbe legger-
tuttora considerata il suo capolavoro: una space opera cosmica, lo. In gran parte autobiografico, racconta con crudo realismo
in cui l'arte di Kirby tocca vette forse mai raggiunte altrove, e la storia di Gen, sopravvissuto alla bomba di Hiroshima. Rac-
in cui l'autore dà briglia sciolta alla propria volontà di creare un conta l'insensata immediatezza di perdite incalcolabili avvenute
vero e proprio poema epico in grado di creare una nuova mi- in pochi istanti; racconta lo shock, le difficoltà, e la disperazio-
tologia, adatta al mondo dei comic book moderni - e al tempo ne dei sopravvissuti; racconta gli effetti di radiazioni, ustioni e
stesso ben oltre i limiti di questi ultimi. malnutrizione, e infine racconta la speranza che rinasce nono-
stante tutto, dopo tutto.
Métal Hurlant (1975)
Métal Hurlant fu fondata in un periodo di forte innovazio-
Lady Oscar - Le rose di Versailles (1972) ne per l'editoria a fumetti francese. L'idea fu di Jean-Pierre
Dionnet, un giovane critico e sceneggiatore appassionato
Negli anni ‘70 il ruolo della donna in Giappone è in cerca di di fantascienza, che volle realizzare il proprio sogno: crea-
emancipazione. Movimenti studenteschi e progressisti pro- re una rivista di fumetti sci-fi per un pubblico maturo. Per
pongono un nuovo femminismo per una società più equa. il debutto di Métal Hurlant, Dionnet riuscì a radunare un
Anche i manga, nel loro piccolo, si uniscono al movimento, team incredibile, composto da due visionari come Philippe
con il Gruppo del 24, un collettivo di autrici nate nell’anno Druillet e Moebius. Un esperimento ispirato in larga parte
‘24 del periodo Shōwa. Riyoko Ikeda è tra queste, e nel suo dal sottobosco dei fumetti underground che si era afferma-
Lady Oscar (ovvero, Le rose di Versailles, per rispettare il tito- to negli Stati Uniti un decennio prima, ma anche a storiche
lo originale) tratta tematiche sino ad allora inedite nei manga, riviste come l'argentina Hora Cero. L'obiettivo esplicito era
a partire dal desiderio di una donna di entrare in un mondo permettere agli autori di esprimere sé stessi senza alcuna
dominato dagli uomini, sino all’ambiguità sessuale di genere. barriera se non l'aspirazione alla qualità assoluta. Da Métal
Hurlant nascerà l'altrettanto storica controparte statuniten-
se Heavy Metal, solo recentemente approdata anche in Italia
con una versione nazionale che dà spazio ad autori italiani.
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