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I nuovi X-Men (1975)                                     Garfield (1978)




 All'inizio degli anni ‘70, i fumetti degli X-Men erano fini-  Il gatto arancione che ama le lasagne e odia i lunedì è una
 ti in un limbo editoriale. La loro testata era stata sospesa   figura famigliare per tutti, grandi e bambini. Nato dalla fan-

 per le basse vendite, e il gruppo si limitava a fare qualche   tasia di Jim Davis con l'intento di creare un personaggio fa-

 comparsata negli albi degli altri supereroi. Tutto cambiò con   cilmente “markettabile”, Garfield centra appieno il bersaglio,
 Giant-size X-Men 1, l’albo del “rilancio”, in cui venne intro-  divenendo protagonista di migliaia di strisce quotidiane in più

 dotto un nuovo superteam di mutanti mai visti prima, pro-  di 2.600 quotidiani in tutto il mondo. Davis centra il bersaglio

 venienti dai quattro angoli del mondo. Firmato da Len Wein   appieno, perché il gattone pigro non è solo il simpatico prota-
 e Dave Cockrum, aveva tra i co-autori un certo Chris Cla-  gonista di un fumetto, ma la star di un impero del marketing

 remont: l'uomo che avrebbe poi preso le redini della testata   e del merchandising da centinaia di milioni di dollari.

 e ridefinito gli X-Men, portandoli a diventare un successo
 planetario, e definendo personaggi iconici come Wolverine

 (apparso in precedenza solo come avversario in una storia
 di Hulk), Tempesta, Nightcrawler e molti altri.  INSIEME A TOPOLINO E PAPERINO ETERNE STORIE





 Il garage ermetico (1976)




 Il garage ermetico di Moebius, al secolo Jean Giraud, è con-
 siderato uno dei capolavori del fumetto europeo, e fu pub-

 blicato originariamente a puntate proprio sulla rivista Métal

 Hurlant. Cacciatori coloniali, città aliene, feste in stile bell'e-
 poque, bizzarri veicoli e strane creature convivono in una

 fantascienza visionaria, graziata dallo stile unico del disegna-

 tore francese. Ancora oggi, una tavola di Moebius è incon-
 fondibile, e il suo tratto continua a ispirare omaggi e plagi,

 parimenti.







                  Paperino è uno dei personaggi Disney più amati di sempre. Nato da un cortometraggio, è


 Contratto con Dio (1978)  poi diventato il protagonista di un fumetto di grande successo. Ripercorriamo quindi la sto-
                  ria dei fumetti di Paperino, per scoprire di più sulle sue avventure e sui vari personaggi.


 Sono passati più di 40 anni da quando Will Eisner pubblicò   La nascita del fumetto di Paperino

 quello che da molti è ritenuto il suo capolavoro, e che certa-  Come anticipato, in realtà il personaggio di Paolino Paperino, il cui nome originale è Donald
 mente è uno dei più importanti fumetti in assoluto del No-  Fauntleroy Duck, ha esordito nel 1934 nel cortometraggio intitolato “The Wise Little Hen”

 vecento: Contratto con Dio. Un'antologia di racconti in bi-  (La gallinella saggia). Nello stesso anno il simpatico papero ha esordito anche nel mondo dei

 lico tra l'amaro e il comico, incentrati intorno alla vita in un   fumetti, nell’adattamento del suddetto cortometraggio realizzato per la serie Silly Simpho-
 condominio popolare newyorkese e affollati di personaggi e   nies. Nel 1935 Paperino ha poi debuttato nelle strisce giornaliere di Topolino disegnate da

 situazioni indimenticabili, ma mai troppo distanti dalla real-  Floyd Gottfredson, come spalla nelle storie del già celebre Mickey Mouse e dei suoi amici.
 tà. Con questo volume sono nate le graphic novel.
                  Inizialmente, dunque, Paperino ha avuto un ruolo marginale in questi fumetti ma poi ha

                  conquistato il pubblico e la sua crescente popolarità ha convinto i suoi ideatori a dargli più
                  spazio, fino a creare prima delle brevi strisce quotidiane e poi un fumetto dedicato intera-

                  mente a lui. Nel 1942 è così uscito il primo albo su questo ormai iconico personaggio, in-

                  titolato “Paperino e l’oro del pirata” e realizzato da Carl Barks e Jack Hannah. Il fumettista
                  Carl Barks è stato in seguito definito come “l’uomo dei paperi” perché è stato proprio lui a

                  comprendere il potenziale di Paperino e a svilupparlo, creando poi tutto il suo mondo che

                  ha avuto un enorme successo sia nei fumetti, sia nei film e nei cartoni animati che lo vedono
                  come protagonista.








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