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 IL MALE DISTORTO DEL MEDIOEVO: UCCIDI, MA NON RUBARE

 Si considera Medioevo il periodo di circa mille anni che va dal V al XV secolo ed inizia nel   BULLISMO E CYBER BULLISMO
 476 con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente per terminare, secondo la maggior parte   Nell’ultimo decennio, troppo spesso, la cronaca riporta notizie di episodi d’intolleranza tra giovanissimi

 degli autori, nel 1492, con la scoperta dell’America. Un periodo così lungo è stato suddiviso   e che, non di rado, sconfinano in una vera e propria violenza, con atti deleteri e, qualche volta, mortali.
                 Quando non si arriva alla soppressione fisica, si assiste ad un processo di demolizione dell’Io della per-
 dal punto di vista dell’analisi storica in Alto e Basso Medioevo, rispettivamente prima e dopo   sona “presa di mira” che, pian piano, arriverà a demolire la propria autostima, entrando in un circolo
 l’anno Mille. La cultura illuministica ha poi dato un giudizio negativo di quel periodo, carat-  vizioso che lo allontanerà dal mondo in cui vive. A volte si assistono a fenomeni di suicidio perché la
                 vittima, stanca delle continue vessazioni e incapace di chiedere aiuto, preferisce porre fine alla propria
 terizzato da “secoli bui”, e tale giudizio si è protratto fino ai giorni nostri. Oggi da parte di   vita, come unica via d’uscita.

 alcuni medioevalisti è in atto una riproposta in termini positivi di quell’epoca a partire dalla   D’altro canto, è un dovere della società domandarsi il perché di tale fenomeno, analizzarne gli aspetti e
                 studiare i componenti del “branco” uno ad uno.
 eliminazione di alcune false credenze. Tuttavia, a prescindere dal giudizio che si può dare, è   Gli studi ci riportano i disagi in cui versano i giovanissimi e si può racchiudere in una sola parola: soli-

 indubbio che il Medioevo è stato caratterizzato da una particolare distorsione del modo di   tudine.
                 Solitudine affettiva, mista a mancanza di modelli da seguire, mancanza di valori. In senso generale, è
 vedere la convivenza sociale e la gravità dei delitti. In quest’ottica la concezione del male, così   venuta a mancare la famiglia nel tradizionale significato: luogo di calore e amore. Ragazzi allo sbando,
 come quella della vita e della morte, ha assunto dei connotati del tutto diversi rispetto alla   incollati sui social che danno una visione distorta della realtà.
                 Madri e padri che hanno perso la loro figura genitoriale, calandosi in una sorta di ruolo che li vede “ami-
 nostra scala di valori. La società medioevale è stata caratterizzata da un lato da un’impronta   ci” dei propri figli, creando scompenso e confusione.

 fortemente teocratica e dall’altro dall’assenza di una organizzazione centralizzata dello stato.   BULLO: TEPPISTA, BRAVACCIO
 Infatti, sebbene la massima fonte del potere fosse rappresentata dal Papa e dall’Imperatore,

 in pratica la sua attuazione era frammentata e demandata a una moltitudine di autorità locali,   Il bullo attivo, colui che agisce, è aggressivo nei confronti dei compagni, a volte anche nei confronti
                 di insegnanti e figure adulte, manifesta comportamenti di prevaricazione e violenza in generale. Da un
 configurate nel rapporto feudatario-vassallo e nell’assoluta sudditanza di quest’ultimo al pa-  punto di vista psicologico presenta scarsa empatia, una distorta immagine di sé e nutre il desiderio di
 drone, da cui riceveva in cambio protezione. Si è trattato di una società in cui la libertà era ba-  dominare. Il bullo percepisce e vede le conseguenze del suo comportamento, ha dunque una consape-
                 volezza cognitiva ma non emotiva e tende alla deresponsabilizzazione e minimizzazione delle sue azioni.
 rattata con la sicurezza. L’uomo medioevale aveva bisogno di sicurezza e di certezze non solo   Il bullo passivo invece attua le prepotenze, ma non prende mai iniziativa per primo, preferisce incitare i

 nella sua vita sociale, ma anche nel pensiero dell’aldilà. Da questo punto di vista si prestava   bulli attivi insieme al gruppo dei pari, diventando dunque spettatore. La vittima passiva subisce le pre-
                 potenze senza poter reagire e senza farsi rispettare, si sente sola e abbandonata, non ha molti amici e
 bene al potere della Chiesa la figura del Purgatorio, come luogo dopo la morte di punizione   solitamente è fisicamente debole. Manifesta uno stato di profonda insicurezza, con scarsi livelli di auto-

 relativa, di male modificabile e sensibile alle preghiere e alle opere pie dei fedeli sulla Terra.   stima. La vittima collusiva invece accetta di ricoprire quel ruolo per acquisire popolarità e poter essere
                 accettata dal gruppo. A volte tende a mascherare le sue vere competenze scolastiche ed intellettive per
 Un “luogo” di passaggio senza le caratteristiche di assolutezza e di intangibilità del Paradiso   evitare di essere esclusa.
 e dell’Inferno. La dottrina del Purgatorio, che non ha riferimenti biblici, venne definita dal   CYBER BULLISMO: ATTO AGGRESSIVO, MOLESTO, COMPIUTO TRAMITE STRUMENTI TELE-

 Secondo Concilio di Lione del 1274 e, successivamente, da quello di Trento e di Firenze, e   MATICI (SMS, E-MAIL, SITI WEB, CHAT, ECC.)

 proprio da quest’ultimo fu dichiarata Dogma. Al fine di rafforzare il potere dottrinale della   Esso si configura come un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante
 Chiesa nella società medioevale, nel 1184 nacque l’Inquisizione, stabilita dal Concilio di Vero-  la rete. Le ricerche indicano che oltre il 90% degli adolescenti in Italia sono utenti di internet e il 98%

 na presieduto da Papa Lucio III e da Federico Barbarossa. Ma è nel 1252 che Papa Innocenzo   di questi dichiara di avere un profilo su uno dei social network più conosciuti e usati (Facebook, Insta-
                 gram); il 52% dei giovani utenti di internet si connette almeno una volta al giorno, inoltre, l’utilizzo dei
 III diede una decisa sferzata di oscurantismo sociale con la Bolla “Ad Estirpanda”, con la   nuovi cellulari o smartphone consente una connettività praticamente illimitata.
 quale autorizzava l’uso della tortura durante gli interrogatori degli “eretici” e delle “streghe”,   Oggi più che mai, abbiamo sperimentato la nostra fragilità e a volte la nostra impreparazione rispet-
                 to alle sfide digitali che ci propone la scuola e il mondo del lavoro. I cosiddetti nativi digitali, anche se
 con tecniche di crudeltà inaudita. Una volta estorta la confessione di colpevolezza, l’imputa-  sembrano essere la generazione più preparata sul piano delle tecnologie, in realtà è quella più fragile ed

 to veniva condannato a morte, ma l’attuazione della pena era demandata all’autorità civile, il   esposta alle insidie della rete, perché spesso il loro accesso non è tutelato della privacy o perché ignorano
                 totalmente le conseguenze delle loro azioni in rete.
 cosiddetto “braccio secolare”, in quanto gli ecclesiastici non potevano “spargere il sangue”. Il   Dal 29 maggio 2017 è entrata in vigore la prima legge numero 71 sul cyber bullismo in Italia che defi-

 ricorso al rogo, oltre al suo connotato simbolico del fuoco purificatore, era anche una moda-  nisce il cyber bullismo “ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione,
                 diffamazione, furto di identità, alterazione, manipolazione, acquisizione illecita, trattamento illecito dei
 lità di uccisione che non spargeva sangue sul suolo!  dati personali in danno di minorenni nonché la diffusione di contenuti online il cui scopo intenzionale
  La violenza era un elemento strutturale di tutte le società medioevali, soprattutto dopo il   e predominante sia quello di isolare un minore
                                                                                      o un gruppo di minori ponendo in atto un se-
 Mille. Essa veniva considerata un modo di agire normale sia nei regni romano-barbarici, sia   rio abuso, un attacco dannoso, o la loro essa in

 nella civilissima Firenze di Dante Alighieri. L’omicidio era molto frequente e considerato un   ridicolo”.
 fatto del tutto privato che non generava la ripugnanza sociale dei giorni nostri. Pertanto, non   Arginare il fenomeno del bullismo così come

 veniva sanzionato con pene severe, anzi rimaneva confinato nell’ambito dei clan. In genere   quello del cyber bullismo non è affatto sempli-
                                                                                      ce, ma è particolarmente importante che i ra-
 per riequilibrare il rapporto fra le famiglie era ammesso un risarcimento in denaro la cui en-  gazzi riescano a superare il senso di vergogna

 tità veniva commisurata al valore della persona uccisa. Altra possibilità di emendamento era   chiedendo  aiuto  ad  una  figura  di  riferimento
                                                                                      adulta, aprendosi al dialogo ed al confronto. Il
 la vendetta, in genere con l’uccisione di un membro della controparte. A questo proposito la   ruolo della famiglia e della scuola infatti risulta-
 parola “faida” fu appunto introdotta nella lingua italiana durante la dominazione longobarda   no determinanti. Per farlo, oltre ad un adegua-
                                                                                      to supporto psicologico e pedagogico bisogna
 per indicare questo tipo di vendetta.                                                partite  come  sempre  dall’educazione  digitale,

 Al contrario dell’omicidio, il furto suscitava la massima riprovazione ed era considerato una   arricchendone di volta in volta i contenuti e so-
                                                                                      prattutto “formando” chi deve “formare”.
 pericolosa minaccia a tutta la società. Esso veniva quindi punito con pene molto severe, fino

 alla morte.

 Questa visione distorta della gravità del male e del delitto ci fa capire la grande importanza
 che aveva la proprietà privata, ritenuta inviolabile e molto più sacra della vita umana.







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