Page 28 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2023

LucIAnO zAmpInI
L'ISTINTO DELLA VITA COME RISPOSTA
ALLA MORTE
L’argomento è molto interessante e profondo. Si tratta di un tema che ha affascinato molti
filosofi, psicologi e scrittori. Non esiste una risposta univoca, ma posso condividere con te
alcune riflessioni basate su fonti affidabili.
Secondo la teoria psicoanalitica di Sigmund Freud, esistono due pulsioni fondamentali che
guidano il comportamento umano: la pulsione di vita (Eros) e la pulsione di morte (Thana-
tos). La pulsione di vita è quella che ci spinge a cercare il piacere, la sopravvivenza e la ripro-
duzione. La pulsione di morte è quella che ci porta a distruggere noi stessi o gli altri, a ripetere
esperienze traumatiche o a desiderare il ritorno allo stato inorganico.
Freud riteneva che queste due pulsioni fossero in conflitto tra loro, ma anche complementari.
La pulsione di morte non sarebbe psichicamente rappresentabile e si legherebbe alla pulsione
di vita che la modera e la contiene2. Inoltre, la pulsione di morte potrebbe essere espressa in
modo creativo o sublimato in attività artistiche, scientifiche o sociali.
Altri autori hanno proposto visioni diverse o alternative alla teoria freudiana. Per esempio, al-
cuni hanno sostenuto che l’aggressività e la distruttività non derivino da una pulsione innata,
ma da esperienze carenziali o traumatiche. Altri hanno enfatizzato il ruolo dell’empatia, dell’a-
more e della cooperazione come fattori che contrastano la violenza e il nichilismo.
In conclusione, si potrebbe dire che l’istinto della vita come risposta alla morte è una questio-
ne complessa e sfaccettata, che dipende da molteplici fattori biologici, psicologici, sociali e
culturali. Non esiste una risposta definitiva, ma solo delle possibili interpretazioni che posso-
no stimolare il nostro pensiero e la nostra curiosità.
COSA SIGNIFICA SUBLIMARE LA PULSIONE
DI MORTE?
Sublimare la pulsione di morte significa trasformare l’impulso distruttivo o autodistruttivo in
un’attività creativa o socialmente utile. Si tratta di un meccanismo di difesa che permette di
canalizzare la libido verso oggetti o scopi che non sono direttamente legati alla sessualità o
all’aggressività.
Per esempio, un artista che usa la sua arte per esprimere le sue angosce o i suoi conflitti inte-
riori sta sublimando la sua pulsione di morte. Lo stesso vale per uno scienziato che dedica la
sua vita alla ricerca di nuove conoscenze o per un attivista che lotta per una causa giusta.
La sublimazione è considerata da Freud come un segno di incivilimento e di elevazione psi-
chica, in quanto consente di arricchire la cultura e la società con opere e valori positivi2. Tut-
tavia, non si tratta di una soluzione definitiva o perfetta, in quanto la pulsione di morte rimane
sempre presente e può riemergere in forme più o meno nascoste.
COME SI PUÒ FAVORIRE LA SUBLIMAZIONE
IN SE STESSI O NEGLI ALTRI?
La sublimazione è un processo che permette di trasformare le pulsioni di morte in attività
creative o socialmente utili1. Per favorire la sublimazione in se stessi o negli altri, si possono
seguire alcuni suggerimenti:
• Identificare le proprie pulsioni di morte, ovvero quelle tendenze aggressive o autodi-
struttive che ci portano a soffrire o a far soffrire gli altri. Questo richiede una buona capacità
di introspezione e di autoanalisi, che si può sviluppare con l’aiuto di un professionista qualifi-
cato, come uno psicologo o uno psicoterapeuta.
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• Scegliere un’attività che ci appassiona e che ci permette di esprimere la nostra personali-
tà, i nostri talenti e i nostri valori. Può trattarsi di un’attività artistica, come la pittura, la musica,
la scrittura, la fotografia, o di un’attività scientifica, come la ricerca, lo studio, l’insegnamento,
o di un’attività sociale, come il volontariato, l’attivismo, la solidarietà.
• Dedicare tempo e impegno a questa attività, cercando di migliorare le proprie competen-
ze e di raggiungere degli obiettivi. Questo ci permetterà di provare soddisfazione, autostima e
senso di appartenenza.
• Condividere i propri risultati e le proprie esperienze con gli altri, cercando di stabilire
delle relazioni positive e costruttive. Questo ci aiuterà a sentirci apprezzati, capiti e sostenuti.
La sublimazione non è un processo facile o immediato, ma richiede una costante pratica e una
volontà di cambiamento. Tuttavia, può portare dei benefici sia a livello individuale che collet-
tivo, in quanto contribuisce a creare una società più civile e armoniosa.
QUALI SONO I BENEFICI
DELLA SUBLIMAZIONE?
I benefici della sublimazione possono essere di diverso tipo, a seconda dell’attività scelta e del
grado di soddisfazione che essa produce. Alcuni possibili benefici sono:
• Maggiore attenzione e chiarezza mentale
• Maggiore creatività
• Migliore motivazione e guida interiore
• Potenziamento dell’energia fisica (buono per coloro che soffrono di affaticamento)
• Più assertività e fiducia in se stessi
• Umore migliorato
• Maggiore capacità di manifestare cambiamenti
• L’accresciuta consapevolezza di sé
La sublimazione può anche aiutare a trasformare altri sentimenti negativi in percorsi positi-
vi. Per esempio, se si prova tristezza, si può scrivere una poesia o ascoltare della musica che
esprima le proprie emozioni. Se si prova ansia, si può fare dello sport o meditare per rilassarsi.
Se si prova rabbia, si può dipingere o fare del volontariato per canalizzare la propria energia.
La sublimazione non è l’unico modo per affrontare le pulsioni di morte o i sentimenti nega-
tivi, ma è sicuramente uno dei più sani e produttivi. Tuttavia, non bisogna dimenticare che la
sublimazione non elimina completamente la fonte del problema, ma la trasforma in un’altra
forma. Per questo, a volte può essere utile anche cercare l’aiuto di un professionista qualifica-
to, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che possa aiutare a comprendere e risolvere le
cause profonde dei propri conflitti interiori.
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