Page 15 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2022
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alle consuete proposte di mediazione, negoziazione, pace e collaborazione, potrebbe consistere a non fare del male. Spinoza, nel Trattato sull’Emendazione dell’intelletto, sostiene che i beni
in una “scelta voluta e consapevole”, un vero e proprio regalo da fare innanzitutto a se stessi, terreni ricercati dall’essere umano (piaceri dei sensi, ricchezza e onori) risultano futili in quanto
dato che la condizione per attuare cambiamenti all’esterno è effettuarli prima al proprio interno. non fanno conseguire un appagamento completo, sono transitori e non portano alla felicità ma
Questa scelta consiste nel lavorare sui propri circuiti della coscienza. È noto, infatti, che l’uomo all’inquietudine. Il filosofo non condanna il fatto che tali beni esistano ma che vengano scam-
nel corso della propria evoluzione, ha sviluppato la corteccia cerebrale, quella parte che gli con- biati per il sommo bene che invece, secondo lui, coincide con l’Infinito.
sente di ragionare, riflettere, risolvere i problemi e creare (circuito superiore). La condizione degli esseri umani che in un poeta molto sensibile come Bacchilide genera pen-
Ma, nonostante questi progressi, la coscienza media umana funziona ancora sulla base dei mec- sieri del tipo: “Non venire alla luce per i mortali e non vedere la luce del sole è meglio”, sarebbe
canismi di sopravvivenza primitivi e automatici insiti nel “circuito inferiore” /cervello limbico molto diversa qualora essi fossero disposti ad accogliere un altro tipo di sentire, come invece so-
nel quale agiscono le memorie emozionali attive e spesso inconsce derivanti dalla trasforma- stiene Pindaro: “Esseri della durata di un giorno. Che cosa siamo? Che cosa non siamo? Sogno
zione nel tempo degli istinti di base, le quali entrano spesso in conflitto con i meccanismi della d’un ombra l’uomo… Ma, quando un bagliore divino ci giunga, fulgido risplende sugli uomini
corteccia fino anche a sopravanzarli, generando nella persona uno “stato di incoerenza e sepa- il lume e dolce, è la vita” (Pindaro, stralcio della Pitica VIII).
razione” rispetto a sé e agli altri. Ciò avviene quando, ad esempio, ci si lascia travolgere da stati Ma qual è questo “bagliore divino che rende dolce la vita” di cui parla Pindaro e soprattutto,
di paura, ansia, insicurezza oppure quando si cerca di trovare appagamento nell’assecondare come fare per trovarlo?
desideri strettamente materiali. Quest’ultimo comportamento prevede la soddisfazione di due La risposta la si ha proprio nella sopracitata” scelta voluta e consapevole” la quale consiste,
fondamentali tipi di desiderio: 1) ottenere il riconoscimento da parte degli altri (Lacan: “il desi- come è stato detto, nel modificare i circuiti della propria coscienza. A riguardo, le ultime ricer-
derio è il desiderio dell’altro”) 2) cercare di appropriarsi di oggetti appetibili e creare situazioni che nel settore scientifico evidenziano che oltre ai circuiti superiore (neocorteccia) e inferiore
appaganti. Come fa notare lo stesso Lacan, alcune persone, sempre insoddisfatte, spendono il (cervello limbico) ne esiste un altro che coincide con quello del cuore. In quest’ultimo sono
loro tempo nel passare da un oggetto di “godimento” all’altro, secondo una coazione automa- stati scoperti più di quarantamila neuroni in grado di generare, come da esperimenti effettuati,
tica a ripetere, fino a sentirsi consumate dal loro stesso desiderio, con un’inevitabile spinta alla stati dell’Essere “superiori” come la gratitudine, l’amore incondizionato, la fiducia, l’altruismo,
dissipazione e alla perdita. Tale processo, alimentato dal meccanismo dell’imitazione, teorizza- la compassione, la serenità, la generosità, la pace interiore.
to da Rizzolatti nei suoi neuroni specchio, si traduce, nella vita quotidiana, in una competizione Inoltre è stato scoperto che il cuore ha un campo elettromagnetico cinquemila volte più forte
finalizzata a raggiungere gli stessi obiettivi del prossimo. di quello generato dal cervello e nettamente più potente del campo che emana da tutti gli altri
In questa specie di “guerra” in cui gli esseri umani cercano di assecondare i desideri superflui, si organi. Questo del cuore è un nuovo circuito della coscienza, altamente evoluto e in grado,
assiste a lotte sia interne (paura di non farcela, di non essere all’altezza, pregiudizio, arroganza, qualora attivato nel giusto modo, di agire in modo benefico su gli altri due circuiti, apportando
meccanismi di difesa, timore di essere giudicato, rabbia e orgoglio), sia esterne (conflitti, liti, loro il giusto equilibrio e ponendo un freno agli automatismi del circuito inferiore.
scontri, imbrogli), con l’obiettivo di scalzare il prossimo ed imporre sul palcoscenico della vita I filosofi orientali sono soliti chiamare questo nuovo circuito “Maestro interiore” proprio per la
noi, o meglio, la propria immagine distorta. sua capacità di insegnare agli uomini ad agire per il loro e altrui Massimo Bene Supremo.
Proprio riguardo ai conflitti, le diverse filosofie, psicologie e antropologie nonché le religioni e Anche noti esponenti della psicologia come Ken Wilber e Stanislav Grof (Psicologia transper-
correnti spirituali, evidenziano come spesso alla loro base vi sia la profonda insaziabilità di colo- sonale), C.G.Jung e James Hillman (Psicologia archetipica) e Roberto Assagioli (Psicosintesi)
ro che credono di trovare la propria realizzazione in tutto ciò che è materiale. Trattasi di persone evidenziano l’importanza di connettersi al proprio cuore inteso come parte più evoluta/spiri-
che, identificandosi esclusivamente con il corpo e le sue pulsioni, hanno perso il contatto con la tuale dell’essere nonché sede dell’anima/Atman.
loro parte migliore e scelgono di farsi condurre per mano dagli istinti e dal falso ego. Per attivare il nostro Maestro interiore, è necessario prima di tutto desiderarlo fare (scelta voluta
e consapevole), in maniera da evitare di sottostare ai meccanismi automatici del cervello limbico
Le filosofie orientali, in particolare, parlano in modo estremamente esplicito delle insidie del fal- i quali, utili in determinate fasi della nostra evoluzione, continuano a mantenerci in uno stato
so ego: “A causa dell’ignoranza, i materialisti non sanno niente del loro vero interesse, della via di difesa - attacco/ separazione nei confronti degli altri. Una volta deciso di intraprendere la
che permette di riuscire nella vita; i loro desideri lussuriosi li incatenano al godimento materiale nuova via, possiamo “connetterci” al nostro cuore/Maestro mediante alcuni metodi finalizzati
e tutti i loro progetti sono concepiti a questo fine. Per la soddisfazione effimera dei loro sensi a modificare i vecchi circuiti della coscienza secondo un processo in cui non è più il cervello
questi individui creano una società basata sull’invidia. Questa mentalità li fa sprofondare in un a comandare ma il cuore stesso il quale è così messo in condizione di inviare i giusti segnali al
oceano di sofferenze e nella loro stupidità essi non se ne rendono neppure conto”. – Srimad primo modificandone reazioni e risposte.
– Bhavagatam 5.5.16. In questo passo tratto da una delle opere più importanti della filosofia
vedica, viene descritto il mondo materiale la cui natura è tale da favorire la lotta tra le persone e Tali metodi consistono nel centrarsi sul proprio cuore attraverso, ad esempio:
tra gli Stati a causa dell’invidia la quale è a sua volta una conseguenza di desideri “bassi”, motivo
per cui, nonostante siano emanate norme, leggi e trattati idonei alla cooperazione e al rispetto, • Trascorrere del tempo in luoghi privi di rumori
molte persone continuano a sopraffare, conquistare e arricchirsi a danno degli altri dimentican- • Stare a contatto con la natura
do chi sono realmente. Lo stesso poeta Orazio, nella prima delle sue Satire, mette in evidenza • Ascoltare musica a 432 hertz
l’umana tendenza a non accontentarsi, a volere sempre di più e ad essere invidiosa. • Attuare una respirazione consapevole
Sallustio, nel proemio al Bellum Catilinae, parla della natura dell’uomo, composto di anima e • Praticare le diverse forme d’arte
corpo e auspica che le facoltà spirituali prevalgano su quelle materiali. • Praticare con costanza la meditazione (anche su parole/frasi che risvegliano la coscienza
Se per i filosofi antichi il sommo bene consiste nella virtù, la consapevolezza della nostra im- oppure su diagrammi come il mandala)
perfezione ci ricorda che essa è un ideale di difficile attuazione. Per tale motivo, in maniera più • Pregare
concreta, un poeta come Simonide preferisce applicare un concetto di virtù al negativo, asse- • Visualizzare un certo tipo di immagini che inducono a concentrarsi e a centrarsi
rendo che per essere virtuosi non bisogna pretendere di raggiungere la perfezione, ma limitarsi
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