Page 42 - RIVISTA NOVEMBRE 2024
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Vulcano Pasquale                                              Zoppi Loretta

                LA NOSTALGIA D'UN LAMPO CHE                                   TRA LO STUPORE GELIDO, L'ULTIMO

                MI SFIORA                                                     BACIO



                Ti spegni or tra le braccia come un nulla,                    Passato è il tempo dell'autunno,

                un alito di vento,                                            degli ultimi voli sazi di malinconia.

                un vuoto cupo che di colpo sfuma,                             Dinanzi il breve sole si allontana
                qual fragile castello sulla riva                              e ovunque il grigio

                che l'onda annega o il vento poi distrugge!                   sparge la sua chioma.

                E nulla resta: ruderi nell'anima,
                la nostalgia d'un lampo che mi sfiora,                        Ma in questo misterioso divagare

                dei tuoi capelli tra le mani ancora,                          di luci ed ombre, voli vespertini,

                ma poi si spegne all'attimo del sogno,                        lascio che la rosa riempia di poesia
                in una smorfia cruda,                                         l'ultima notte senza più paura.

                a contemplare un'ombra che s'invola

                nell'alba ancora scura e più lontana!                         Nulla ormai di peggio andrà a cadere
                Fugaci le speranze d'un risveglio,                            sul mio sentiero pregno di sconforto.

                tra le mie braccia, labbra schiuse ai baci,

                accantonate, tolte e poi dissolte                             La lascio qui,

                dal muto e solitario                                          priva delle spine,
                allontanarmi dalla vita vera,                                 mentre un crepuscolo

                costretto ad inseguire una chimera!                           annebbia la mia virgola di cielo.




                                                                              Struggente pausa di un silente arcano

                                                                              la prima,
                                                                              ma l'ultima nel cuore si conficca,

                                                                              e si confonde con il bacio traditore

                                                                              tra lo stupore gelido
                                                                              della tua fronte bianca.




                                                                              Toglietemi i ricordi, sembra dire,

                                                                              lasciatemi all'ignota immensità.





















































                42  periodico mensile del gruppo NOIQUI
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