Page 95 - RIVISTA NOIQUI GIUGNO 2021
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ELIsAbETTA DE MIchELE


                   BOBBY BLUE, LA TEMPESTA E IL BUCO NERO

                   Questa è la storia di Bobby Blue il delfino, che viveva felice nel mare corallino;
                   era un po' diverso dagli altri piccoli delfini, che amavano far capriole e tuffi sopraf-
                   fini. Lui di notte amava uscire dall'acqua a prender fiato, per guardare con stupore il
                   grande cielo stellato. In quelle notti buie, Bobby sai non era solo, c'era qualcun altro
                   fermo lì vicino al molo: una barca di legno con su un vecchio pescatore, che guardava
                   il telescopio per ore ed ore. Sulla barca c'era scritto “Santa Lucia”, così si chiamava,
                   ma il nostro piccolo delfino, che a scuola non andava, non sapeva proprio che quello
                   era il suo nome.; la sua mamma gli aveva insegnato una lezione: “agli uomini, Bobby,
                   non avvicinarti mai, potrebbero prenderti e saranno grossi guai". Così Bobby Blue
                   mai e poi mai si avvicinava, però era curioso di colui che al ciel guardava;
                   era strano vedere un uomo con lo sguardo all'insù, di solito guardavano il proprio
                   naso, o poco più. Una notte Bobby Blu sentì una dolce melodia, proveniva un mera-
                   viglioso canto dalla Santa Lucia. Il piccolo delfino, che mai aveva udito cantare,
                   non riuscì a trattenersi e si iniziò ad avvicinare. Vide con stupore che su quella imbar-
                   cazione, c'erano in realtà ben altre due persone: erano due cuccioli d'uomo, dolci e
                   piccolini e Bobby Blue scoprì di amare tanto i bambini. Di sicuro loro non gli avreb-
                   bero fatto del male, era dell'uomo grande che non ci si poteva forse fidare;
                   però quel nonno era davvero premuroso; cantava per loro dolci ninne nanne senza
                   riposo. Finite le canzoni si alzò in alto una vocina, era quella dell’umana un po' più
                   piccolina: “Nonno, come si chiamano quelle lucine belle?" “Tesoro", disse il nonno,
                   “quelle sono stelle"! e spiegò loro dei colori e delle dimensioni, degli astri celesti e
                   delle costellazioni. Bobby Blue da quel giorno ogni sera lì tornava e grandi lezioni di
                   astronomia imparava: sapeva ora di Sirio, dei pianeti e dell’Orsa Minore e guardava
                   il cielo con sempre più stupore. A un certo punto una domanda molto interessante,
                   uscì dalla bocca del bambino un po' più grande: “Nonno ci hai parlato di grandi bu-
                   chi neri, corpi celesti misteriosi là nell’alto dei cieli, cosa c’è lì dentro hai detto che
                   nessuno ben lo sa, ma tu ti sei fatto un'idea su cosa mai ci sarà?!” Bobby si avvicinò
                   ancora di più a prua, molto curioso, nonno Berto rifletteva e poi disse speranzoso:
                   “bambini cari, quello che io ora vi dirò  è solo una mia idea, e se è vera non so: il
                   buco nero è come un grande aspirapolvere, per me, ma un’aspirapolvere magico, e
                   sapete perché?! Cattura ogni cosa brutta che noi produciamo: bugie, brutti pensieri
                   e azioni malvagie che facciamo. Rimangono in quel buco nero grande e profondo e
                   non le abbiamo più qui in giro per il mondo. Se però noi continuiamo a produrne
                   così tante, riempiremo ogni buco e il problema sarà grande: torneranno tutte indietro
                   proprio sulla nostra terra e ci saranno solo malattia, miseria e guerra”. Così disse e per
                   un poco un po' triste diventò, poi per riportar la gioia di nuovo cantò. Bobby Blue,
                   come anche i cuccioli d'uomo, nei giorni seguenti fu molto più buono: niente brutti
                   pensieri, capricci o marachelle, ma solo e soltanto, tante cose belle. “Grande amico
                   celeste, tu, che con la tua forza oscura porti via il nero della nostra parte scura, grazie
                   per l’aiuto da lassù: noi di cose brutte, non vogliamo farne più!
                   Una notte il mare era molto, troppo mosso e la piccola barca sbatteva a più non
                   posso; Bobby comprese subito che quegli uomini di mare, erano in pericolo e non
                   sapevano nuotare; anche il vecchio nonno aveva ormai a cuore, poiché aveva capito
                   che aveva in sé tanto amore; usò quindi il suo corpo per tener la barca ferma,
                   tra le onde alte, di quella tempesta tremenda. Colpi di coda e di testa Bobby diede per


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