Page 52 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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E lasci perdere i pori, per l’amor di Dio! I pori sono pori e non narici. Di questo ne sono Sig. A. De Narici:
certo e anche lei ne dovrà prendere atto, prima o poi, si fidi. I pori fanno parte della pelle, e Non ne sono certo.
lei non può giudicare a pelle. Non è normale, e nemmeno intelligente. Dott. Faust:
Perché ho voluto banalmente ricordarle del numero delle narici? Perché anche gli odori sono Deve modificare le sue idee, il suo sistema di elaborazione, e deve smetterla di essere un pes-
di due tipi: ci sono i cattivi odori, i fetori, i tanfi, per intenderci, e poi ci sono quelli buoni, i simo-ottimista! Ho capito da subito il suo problema. Ha un ottimismo corroso, e bloccato
profumi, le fragranze, gli aromi. all’interno di una sua zona di confort...sconfort! Esca dalla sua zona, e odorerà meraviglie!
Lei... è schiavo dell’autosuggestione, e forse del suo retroterra culturale, non so... ha troppo C’è il nero, sig. De Narici, e c’è anche il bianco, capisce? Bisogna prenderne atto, bisogna sa-
sviluppato la parte che avverte solo gli odori cattivi, i pensieri malefici, per poi finire questi a per convivere con la dualità... la dualità! Bisogna saper vivere con il bene e, ahimè, convivere
prevaricare! con il male. È così!
Ok, le scoregge...restano scoregge, ma le piante, i fiori, l’erba appena tagliata, la mortadella Sig. A. De Narici:
appena tagliata, il caffè... (sembra aver compreso, e sorride con espressione sardonica, forse per fatto del convivere –
Nulla le arriva, nulla di questi odori al suo naso, al suo cervello? oramai è troppo intasato di anche - con il male)
puzza, solo puzza. Dott. Faust:
E come fa, come riesce a coprire questi odori, lei che ha, come dichiara, un olfatto così svi- Beh, cos’è quel ghigno?
luppato? Converrà con me che, se così fosse, dovrebbe avere un naso a narice singola! La vedo più disteso, però, più rilassato. Bene, adesso che l’ho messa sulla strada giusta, sig. De
Sig. A. De Narici: Narici, sulla strada verso la guarigione certa... provi ora ad annusare l’odore della mia parcella!
(si offende) Sig. A. De Narici:
Dott. Faust: (rivolto a se stesso)
Ma no, non se la deve prendere se rido di questa sua caratteristica a “senso unico”, non deve E la puzza continua... ma guarirò!
essere così permaloso... mi sembra un diavolo in pena! E poi deve riconoscere che è stato lei
a costruirsi da sé questo ...unico senso, è proprio il caso di dirlo. FINE.
Sig. A. De Narici:
Mi gira la testa, dottore. Qualcuno, non so dove... ha appena scoreggiato. Mentre in con-
temporanea da un’altra parte si sfornava un cornetto caldo. Adesso mi dica lei, quale dei due Riferimenti Simbolici – Allegorici:
odori, tra quello buono e quello cattivo, dovrò sentire maggiormente se essi sono, per me, (bibliografia: Dizionario dei Simboli; J. Chevalier, A. Gheerbrandt; ediz. BUR)
così ravvicinati tra loro? 1. Naso: come l’occhio, è un simbolo di chiaroveggenza, di perspicacia; ma anche simbolo
Dott. Faust: dei propri limiti.
(ride di nuovo) 2. Profumo: manifestazione della perfezione e presenza spirituale.
Poniamola così, sig. De Narici, crediamoci. La scoreggia è fine a sé stessa, e va presa, e deve 3. Dualismo (numero due): indica opposizione, conflitto, riflessione; equilibrio realizzato.
essere presa per quella che è. Cioè, una scoreggia! senza enfatizzarla... anzi.
Il cornetto caldo, no! Esso è destinato a incendiare i sensi del palato, di tutti i palati, i più e
i meno raffinati, senza distinzione. E’ destinato a far generare altre, elevate, sensazioni cere-
brali. E se le idee malsane, come lei sostiene, e io sto a poco a poco iniziando a condividere
questa sua stramba teoria, generano puzza, di contro, dovrà necessariamente essere d’accor-
do sul fatto che esiste il lato B.
Sig. A. De Narici:
(non comprende appieno, mostra un viso dubbioso, ma sorride)
Dott. Faust:
(capendo il suo sorriso malizioso)
No, no, sig. De Narici, non intendo il lato posteriore, il sedere... lei è strano, indiavolato!
Parlo del lato B della questione... cioè dell’altra ovvia valutazione. Sul fatto che le idee sane, a
questo punto, devono per forza generare odori gradevoli.
E’ d’accordo? ...Sì, lo è? ...Bene!
Sig. A. De Narici:
Beh, sì...in effetti. E quale sarebbe per me la cura?
Dott. Faust:
Bene, bene, siamo giunti a desiderare una soluzione. Una cura. Il desiderare può essere una
bella cosa… un inizio.
Ma è ovvio, la cura resta nelle idee, nei pensieri... è così chiaro, sig. De Narici.
E non solo nelle idee degli altri, ma anche e soprattutto... nelle sue! Nelle idee individuali.
È inutile che si gratti la testa, non è così che cambieranno, le sue idee.
Ha compreso?
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