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ALESSANDRA MASSERA
PILLOLE DI FILOSOFIA
Che cos'è la filosofia?
La filosofa Occidentale nasce storicamente nella Grecia del VI secolo a. C.
Sboccia come libera indagine critica e razionale nella costellazione delle città - stato (po-
leis) elleniche. La filosofia è l'amore per la sapienza, intesa come conoscenza e ricerca
razionale. L'uomo è nato per pensare e in questo sta
la sua dignità, dirà Blaise Pascal. È la "meraviglia È la
"meraviglia" che secondo Platone e Aristotele è all'o-
rigine della sapienza e quindi della filosofia: " È pro-
prio del filosofo questo che tu provi, di essere pieno
di meraviglia, né altro cominciamento ha il filosofare
che questo" (Platone, Teeteto). Meraviglia è quel sen-
so di stupore che ci coglie per il fatto di accorgerci
che "c'è tutto invece che niente": c'è il mondo, ci sia-
mo noi. Proprio questi soggetti saranno oggetto di
studio dei filosofi che partiranno con la cosmologia
per giungere ben presto alla conoscenza dell'uomo
con Socrate. Socrate è proprio colui che per primo ha
scelto come obiettivo della sua indagine l'uomo. La filosofia serve a sviluppare la capa-
cità di ragionare logicamente, come ci ricorderà anche Jean Piaget. Tutti gli esseri viventi
sono caratterizzati da una qualche forma di pensiero e devono risolvere problemi (pratici
e teorici). L'uomo ha una propensione a porsi domande cui cerca di dare una risposta.
Noi viviamo di perché: non a caso i bambini ci chiedono sempre il perché delle cose.
Per questo motivo un primo approccio alla filosofia sarebbe auspicabile fin dall'infanzia,
nei tempi e modi congrui. La propensione a porsi delle domande è talmente radicata
nell'uomo, ma anche negli animali. Infatti l'uomo è stato definito da Aristotele "animale
razionale", nel senso di ragionevole. Infatti, una definizione generalissima di intelligenza
è: "la capacità di superare un ostacolo per raggiungere un fine, uno scopo, in presenza di
un ostacolo. Così anche, per esempio, un cane può raggiungere un pezzo di carne posto
al di là di un muretto, saltando quest'ultimo. Sempre secondo Piaget la conoscenza uma-
na ha le sue radici nell'azione, è una conoscenza "agita" : essa si costruisce e consolida
attraverso l'interazione dell'uomo col suo ambiente. Già nel periodo senso-motorio (0-2
anni), ci avverte Piaget, il bambino, esplorando l'ambiente, inizia a rendersi conto che
il medesimo scopo può essere raggiunto in diversi modi. Per esempio, un bambino che
vuole raggiungere il suo giocattolo preferito e non può farlo direttamente a causa della
presenza di un ostacolo, per esempio, un mobile, tentando, si rende conto che può aggi-
rare l'ostacolo sia da destra che da sinistra, cioè può andare da un punto A a un punto B
e viceversa, sia da un punto B a un punto A. Così può già comprendere che A+B=B+A,
ossia può giungere ad astrarre il concetto di "associatività ": l'ordine col quale le opera-
zioni vengono eseguite non cambia il risultato. Purtuttavia, paradossalmente, Socrate fu
nominato come il filosofo più sapiente di tutti dall'oracolo di Apollo a Delfi proprio per
il fatto di "sapere di non sapere"! Il filosofo Michel de Montaigne dirà a questo proposito
che non si può dire né "so" né "non so". Quindi a noi tocca, per il momento, quello che
è stato il suo geniale interrogativo sospeso: "che cosa so?".
Ecco da dove parte la nostra ricerca. ALESSANDRA MASSERA
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periodico mensile del gruppo NOI