Page 21 - RIVISTA AGOSTO 2024
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infangata ed oscurata. Il modo migliore per farlo era di confonderla con le grandi peccatrici del

               vangelo, in ciò basandosi anche sull’equivoco del nome Maria portato da quasi tutte le donne. In

               questo senso un duro colpo all’immagine della Maddalena è stato inferto nel 591 da papa Leone
               Magno in una sua famosa omelia in cui la presenta come ex prostituta, con dovizia di particolari

               offensivi e scabrosi. Come osserva il teologo Bruno Mori vi è stato nella Chiesa un progressivo

               tradimento dell’intenzione religiosa originale a favore della creazione di una struttura di potere.

               Ma, oltre alla difesa dell’impostazione patriarcale, vi erano anche dei motivi dottrinali per cui la
               figura della Maddalena doveva essere oscurata e i vangeli apocrifi distrutti. Questi ultimi, infatti,

               per la loro impostazione fortemente gnostica, avrebbero indebolito la struttura dogmatica del

               magistero.
               A questo proposito cito un passo del vangelo di Maria riguardante il dialogo tra Pietro e la

               Maddalena sulla apparizione del Risorto. “Pietro disse a Maria: sorella, sappiamo che il Maestro

               ti ha amata diversamente dalle altre donne. Dì a noi adesso le parole che Egli ti ha detto, di cui ti
               ricordi e di cui non abbiamo conoscenza. Maria disse loro: ciò che a voi non è stato dato di udire

               io ve l’annuncerò. Io ho avuto una visione del Maestro e gli ho detto: Signore ti vedo oggi in

               questa apparizione ed Egli rispose: te beata che non ti turbi alla mia vista”. In questa dialogo c’è
               tutta la differenza tra il cristianesimo di Pietro, dottrinale e dogmatico, che cerca una definizione

               di Dio, e il cristianesimo gnostico della Maddalena, cioè quello della conoscenza per esperienza.

               Per lei non c’era dottrina da conoscere, non c’era immagine di Dio da descrivere, ma una grande

               assenza che è il vero incontro col Risorto. “Sono uscita dal mondo grazie ad un altro mondo.
               Ormai vado verso il riposo, dove il tempo si riposa nell’eternità del tempo. Non si può essere

               liberati dall’amore se non con un amore più grande. Dopo aver detto questo Maria tacque. Così

               il Maestro s’intratteneva con lei” (vangelo di Maria).
               Sono parole che ci fanno riflettere e che, dopo duemila anni, ci invitano ad abbandonare la

               vecchia visione di un Dio antropomorfico e definibile, “per inchinarci di fronte al mistero della

               vita che, almeno questa è la nostra speranza, sconfigge la morte, per quanto non ci sia dato di

               sapere né come, né perché” (Claudia Fanti)



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