Page 8 - RIVISTA NOIQUI OTTOBRE 2021

pIERA pIsTILLI

E quello sguardo che mi guarda piangere e mi dice "tu sei troppo sensibile "

E io a ridere con gli occhi pieni di lacrime.
Le nostre litigate per il fumo e la tua consapevolezza che non avrei mai smesso perché

quelli silenziosi hanno bisogno di un angolo di pace.

Mi manchi e corro da te, i ricordi si alternano... sorrisi e lacrime.. ho imparato a misce-
larli in un angolo del cuore...

Che dirti?? Il treno lentamente mi riporta a casa, la vita continua, eppure tu sei storia

incisa nella carne...
Come acqua che scorre sul letto del fiume, lo ama ma non si può fermare, così ti sento

io.. piccole molecole di vita che sanno di noi.

Un piacere... io faccio la brava, tu aiuta chi amo, siamo tutti così incasinati... dai mi hai
capito, non abbiamo mai avuto bisogno di parole.

Sai cosa desidero da te... ce lo giochiamo a carte? Sono un pochino arrugginita, ma

sono sicura che mi lascerai vincere, ciao dolce luce!
Oggi è san Simone.... la mia ricchezza dicevi, donami un attimo di tempo per gustare

HO TRASCORSO ORE SILENTI la nostra gioia, stesi in riva al mare dimmi ancora " secondo te che ore sono?" È ora di

a guardare la tua carne noi.
consumata e tirata. Tvb, tua Piera

In quel tempo hai mutato il tuo sguardo. Tu che eri sempre stato attento a non pro-

nunciare parole di lode, sei mutato. E mentre io davo il peggio di me, tu mi hai lodato.
In questo tempo autunnale, torna spesso il tuo sorriso. Lo vedo nei riflessi del finestri-

no del treno.
Oggi mentre facevo il solito percorso scombinato dai ritardi e dai guasti, ti ho pensato.

Ti ricordi, ti aiutavo in ufficio?

Sai la vita sembra mutata ma l'uomo è sempre uguale a se stesso. Passa la vita a truffare
il proprio cuore accumulando cose e dimenticando la felicità

Ricordi quando portavi il torrone a casa con il meurlo? Come si scriverà? Ma tu sai di

cosa parlo. Il nostro vino liquoroso.
Senza di te non lo bevo più, una promessa è pur sempre una promessa.

E chissà forse quando siamo tanto stanchi succede di tornare nella stanza dei ricordi e

sedersi a guardare.
Una stanza dalle tinte melanconiche del non più ma dal sentire eterno.

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