Page 36 - RIVISTA NOVEMBRE 2024
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Di Nocera Flavio                                                                Esse Nali

                SUSSURRO D'AMORE                                                                NON VOLTARTI...

                                                                                                (Prima dell'alba ancora un bacio)

                La notte era stata
                vivace, intensa                                                                 Vai,

                e piena di passione.                                                            Non indugiare.

                Mentre l'aurora del mattino                                                     Vai,

                accendeva nuovamente                                                            nel tuo orizzonte senza meta
                i nostri desideri                                                               a cercar vani rifugi,

                ti chiesi ancora baci.                                                          gioie d'illusione,

                E mentre il mare                                                                per ingannar
                ci riempiva di carezze                                                          il tuo vigile

                ti presi tra le braccia                                                         e funesto nemico:

                sussurrando ti amo.                                                             il Tempo.
                Nel vento come piume                                                            È giunto, ormai,

                veleggiavano le mie parole                                                      l'inglorioso tramonto

                e cercavano un posto                                                            d'un sogno
                nella solitudine dell'infinito.                                                 vanamente inseguito.

                                                                                                Rimane,

                Di Salvatore Rosa Maria                                                         il raggio obliquo
                CONCHIGLIE VUOTE                                                                d'un ricordo.

                                                                                                E ceneri mute.

                Nella penombra dei pensieri                                                     Di gioie mendaci

                sfumano ricordi ed emozioni.                                                    e di chimere.



                Svaniva lentamente il giorno                                 Giancarlo Anna

                negli accesi colori del tramonto                             IERI E OGGI

                fra suoni melodiosi di risacca
                brezza lieve sfiorava i nostri visi.                         In quell’alba di sogno


                                                                             un gabbiano eleva il suo garrito.
                Gocce di salmastro sulla pelle                               Percorro il cielo tra miraggi e realtà
                umidi di pianto gli occhi                                    e il pensier mio torna a ieri,

                un trasalire dolce e amaro                                   ai verdi prati di fiori inondati,

                nel tenero sfiorarsi delle mani.                             alla rena calda che ci accoglieva,

                                                                             alle onde che con il loro sciabordio
                Conchiglie vuote le parole                                   cullavano il nostro amore.

                nella tristezza dell’addio...                                Quante immagini scorrono oggi,
                un ultimo bacio a suggellare                                 quanti rimpianti e pensieri

                il nostro amore proibito.                                    affollano la mente


                                                                             in questo autunno ormai inoltrato

                                                                             dove il percorso diventa incerto
                                                                             e le rughe segnano il seno,

                                                                             sono crepe che mai rimargineranno

                                                                             bruciando ogni illusione, ogni speranza.
                                                                             Vano cercarti nell’aria che respiro,

                                                                             vano scorgerti nella distesa azzurra

                                                                             in quelle pieghe che sembrano merletti,
                                                                             vano è ricordare baci e abbracci.

                                                                             Resta soltanto un dolce rimpianto.






                36  periodico mensile del gruppo NOIQUI
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