Page 28 - RIVISTA NOVEMBRE 2024
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Laratta Carmela Siamo rimasti soli, io e te.
TI VOGLIO DIRE Disegno l'orma familiare
del tuo passo buono
Due vite frantumate, mentre mi sposto nel mio
le nostre, balcone,
di chi è caduto e rialzato tra l'arancio poderoso delle
un milione di volte, zinnie
con ciottoli spinosi ed il bucato raggrinzito al sole.
che facevano male al cuore.
Nel buio cedo al compromesso
Sono passati gli anni; del tuo profumo sul cuscino.
i figli, diventati grandi,
murati nelle loro corse, Ci affondo tutto di me:
non hanno tempo non solo il viso.
per chiamarci casa.
Fingo di averti qui, sotto la pelle.
Sono avanti, asserragliati
in un mondo di plastica e byte Dai, amore mio, tra poco
che ha smarrito gli abbracci. schiara.
Vivere è un baluardo. Un bacio ancora, a respirarci
come un'onda.
Alcuni amici hanno ricucito
la nostra solitudine Tra un po' ti chiamo.
per una manciata di occhi, Lascia parlare me.
altri hanno afferrato treni Ti voglio dire
che parlavano linguaggi nuovi che questa notte
DECLAMAZIONE e non ricordano la vita era un sussurro...
che la nostra stazione, e non finiva, non finiva mai...
un tempo, era la loro.
Caputi Ferdinando
ESTASI
Il fiume scorre
trascinando la sua storia.
I nostri occhi si cercano
per trasmettere reciproci timori.
Le ombre della notte
guardano complici
i primi timidi baci
e i nostri lunghi silenzi
fatti di desideri e paure.
il mio capo reclinato
sulla tua spalla.
Il tuo braccio mi cinge la vita,
la mia mano
accarezza il tuo volto.
DECLAMAZIONE Il primo bacio del mattino...
È un amore che nasce.
28 periodico mensile del gruppo NOIQUI