Page 8 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2021
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PERché ESISTONO
                                 pIù ScRITTORI chE LETTORI?






                  Molti ritengono che la scrittura sia un atto creativo, infatti, attraverso l'utilizzo di pa-
                  role, specchi spesso deformati dei loro desideri, compongono pezzi che possiamo
                  omologare come poesia, racconti, storie d’amore, gialle e così via, fino a esplodere in
                  composizioni di carattere scientifico o giornalistico.  Così improntati a dire la nostra,
                  che non sentiamo più la necessità della ricerca stilistica della conoscenza.  Non mi
                  riferisco alla conoscenza d’élite, ma alla conoscenza basica. Osservando in giro, mi
                  accorgo che molti hanno perso il piacere della lettura, riempendo le loro case con sur-
                  rogati elettronici, che addirittura hanno sostituito la persona nella lettura della favola.
                  Siamo così altamente pigri che, come maiali nel loro fango, ci crogioliamo nella melma
                  intellettuale e crediamo di essere fedeli alla parola che proclamiamo, ma raramente ne
                  capiamo il significato. Le poche persone che ancora restano verso il tratto scritto di un
                  altro, inevitabilmente si arricchiscono.  Poiché diventano padroni di un lessico altro,
                  che da un punto di vista neuronale, corrisponde all'attivazione di quelli che i neurologi
                  chiamano neuroni specchio. Ossia neuroni capaci di metacognizzare il pensiero altrui
                  producendo quella che in tanti chiamano empatia. Già termine abusato come si abusa
                  dell'essere umano a noi sottoposto o come si abusa della terra... Ma torniamo al con-
                  creto! Stiamo vivendo un'epoca pericolosa, in cui non vi è più la capacità critica del
                  pensiero e la retorica circa la sua espressione, ecco perché chiunque abbia conseguito
                  un pur minimo livello culturale si sente superiore e in grado di dire la sua attraverso
                  la scrittura.  La situazione pandemica ci ha fatto capire su quanto le parole possano
                  diventare vento che scombina le idee e le carte sul tavolo. Sorrido, il buon maestro dice
                  studia, posa la penna e studia, egli ha ragione poiché solo la conoscenza ci permette di
                  osservare il flusso scomposto di parole e afferrarne il senso, almeno in maniera intui-
                  tiva.
                  Ma io ignoro spesso ciò che scrivo, poiché la mia mente produce immagini che poi
                  trascrivo in parole. Pensate che tipo di fantasia avranno gli uomini fra 20 anni, ...
                  Sento il cuore tremare, sapranno usare ancora la loro capacità metacognitiva?
                  Siamo tutti convinti di essere i portatori della luce senza concepire che di essa noi sia-
                  mo semplici canali e se essa muta noi non siamo in grado di soddisfare tale mutazione,
                  intanto mi fermo a osservare alcuni post su Facebook, i francesi parlano di karma per
                  l'incidente della funivia dove sono morte 16 persone, sarebbe la risposta alla vittoria
                  dei Maneskin all'euro festival. Lo chiamano humour nero, io umilmente lo definirei
                  inizio di una nuova era di nazionalismo a discapito degli altri.... Ma io signori sono
                  un puntino marrone su una distesa di sabbia bruciata dal sole. A esso chiedo spesso
                  perché continua a sostenere la vita, ma l'unica risposta che riesca a darmi è: una stella
                  può dare solo luce.


                  Ho un dubbio: la conoscenza stessa non è anche il deterrente che ci fa essere umili, in
                  quanto ci fa capire che siamo limitati.


                                                                                         PIERA PISTILLI






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               periodico mensile del gruppo NOIQUI
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