Page 13 - RIVISTA NOIQUI MAGGIO 2021
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NUOCE

                  Per dar credito a parole inconsulte,
                  insinuazioni dirette verso chi al centro della vita è di inconfutabile interiore bellezza,
                  spesso accade anche ai più saggi da immenso amore protetto,
                  ritrovarsi all'imbrunire sopra una roccia che tocca il cielo nella sua immane altitudine.
                  In bilico,
                  sorprendente sfida a quel vuoto indicibile,
                  nebulosa è la vista,
                  altrettanto la mente si annebbia annegando in pensieri suicidi
                  non di ella stessa,
                  attentato a porre fine al vitale sentimento.
                  Guarda il precipizio.
                  C'è un baratro nell'anima ribelle,
                  che anela alla quiete,
                  consapevole di possedere un dono con sé di ineguagliabile pregio,
                  offerto sopra un vassoio cristallino tempestato di diamanti rilucenti ancor più nel
                  buio.
                  Errore eclatante.
                  No, fermati,
                  donna,
                  non commettere sbaglio,
                  riprendi in mano la vita,
                  da lassù offri amore a piene mani a colui che ridonda il tuo cuore creando stille d'a-
                  more,
                  stalattiti perenni a testimonianza del sublime suo amore.
                  Non permettere a false umane ombrose, mascherate di finta verità,
                  di scardinare l'amore quello vero
                  rivestito d'eleganza sublime.

                  ELISA MASCIA



                  E FU CAPACI A SCRIVERE MEMORIA

                  E all’improvviso un colpo,                     Un colpo e poi più nulla!
                  un soffio come vento,                          E fu dissolversi di occhi
                  come tempesta di sabbia nel deserto.           e mescolarsi di brandelli
                  E fu bagliore rovente di lamiera,              e furon stoffe e fu la pelle
                  furono voli di plastica e materia              a colorare la strada, quel viadotto,
                  a scrivere memoria tra le erbacce              quelle case ormai per sempre.
                  che rifioriscono sui cigli delle strade.       E fu Capaci a scrivere memoria
                  Un colpo e poi più nulla!                      sulle pietre e nei ricordi della gente
                  E fu silenzio assordante                       mentre l’aria ancor profuma di viole
                  in un vuoto di parole e di pensieri            sparpagliate come anime ribelli.
                  che ancora liberi fuggivano col vento.
                  E fu sole rosso come fuoco                     LUCIA LO BIANCO
                  e un nuovo orrore e la follia.



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