Page 110 - RIVISTA NOIQUI GIUGNO 2021
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tratta di un breve scavo cieco che non conduce a nulla pertanto è stato bloccato. Nel
1980 Mark Lehner e Zahi Hawass, avvalendosi di quanto riferito da Mohammed Abd
al-Mawgud Fayed, che aveva lavorato da ragazzo nel 1926 con Emile Baraize, hanno
localizzato un passaggio nella pietra che parte dalla crepa sul retro della Sfinge e si
protrae per circa 9 metri. Il passaggio scende al di sotto del corpo della Sfinge e rag-
giunge la falda che si trova al di sotto. Una parte del passaggio si snoda sotto la Sfinge
prima di giungere a un vicolo cieco a circa 4,5 metri sotto il livello del suolo. Al suo
interno non è stato rinvenuto nulla se non un paio di scarpe vecchie, probabilmente
dimenticate da qualche operaio durante la ripulitura organizzata da Baraize. Johannes
Helferich, nel 1579 d.C. descrisse la Sfinge come una donna che rappresentava la dea
Iside, raccontò inoltre che esisteva un passaggio che portava all'interno della testa da
dove i sacerdoti egizi usavano parlare al popolo. Helferich non si recò mai in Egitto
limitandosi a riportare una delle tante leggende popolari. Ma non è finita qui, non si
può dire che la Sfinge sia avara di misteri. Negli anni venti del '700, Thomas Shaw
scoprì un foro di circa 1,5 x 1,5 metri profondo circa 3 metri, sulla sommità della testa,
ne dedusse che molto probabilmente un tempo aveva ospitato una decorazione del
copricapo, e gettò nuovi indizi per l'ipotesi di passaggi nascosti all'interno del monu-
mento. Questo particolare viene spesso trascurato dagli egittologi e riportato solo in
qualche documentario ma poco approfondito, il buco sulla testa della Sfinge. Una delle
immagini mostra la Grande Sfinge di Giza fotografata da una mongolfiera nel 19° se-
colo. Sulla testa si può osservare una cavità circolare quasi perfetta al centro. Nel 1740
Charles Thompson scrisse: “Non siamo riusciti a raggiungere la cima della testa, ma
coloro che l'hanno fatto hanno parlato di un buco circolare lassù dove una persona si
potrebbe calare tranquillamente”. A suo tempo Baraize fece chiudere il buco installan-
do una botola di ferro. In una ripresa aerea effettuata di recente si vede chiaramente
come questa cavità nella testa del monumento sia stata ricoperta da una delle tante “ri-
strutturazioni” moderne. Come si può vedere nella foto scattata il 15 dicembre 1925,
che mostra il restauro di E. Baraize. la prospettiva è interessante perché l'archeologo
impegnato nello scavo sta lavorando all'interno del buco. Riassumendo si contano sei
passaggi nel corpo della Sfinge: uno si trova sul retro della statua, un altro vicino alla
coscia del leone a livello del suolo, il terzo si trova vicino al centro ed è stato rivestito
in mattoni durante i "lavori di restauro", il quarto si trova proprio sotto l'orecchio, il
quinto è quello sulla testa che è stato chiuso, il sesto si trova tra le zampe della Sfinge.
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(Fonti e bibliografia:
Margaret Bunson, “Enciclopedia dell'antico Egitto”, Melita edizioni, 1995
Cimmino Franco, “Dizionario delle dinastie faraoniche”, Bompiani, Milano 2003
Paul Jordan, “Gli enigmi della Sfinge”, Roma, Newton Compton Editori, 2006
Maurizio Damiano-Appia, “I tesori del Nilo”, Giunti Multimedia, 1997
Sabina Marineo, “Prima di Cheope”, Nexus Edizioni, 2013
Robert Bauval, “Secret Chamber: The Quest for the Hall of Records”. Arrow; New
Ed, 2000
H. Spencer Lewis, "Symbolic Prophecy of the Great Pyramid”, The Rosicrucian Press,
1936
Christiane Zivie-Coche, “Sphinx, le père la terreur”, Agnes Viénot Editions, 1997
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periodico mensile del gruppo NOIQUI