Page 43 - RIVISTA NOIQUI DICEMBRE 2022
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sOnIA MARzIAnI

               foma in diverse parti del mio corpo (tutta la zona anteriore e posteriore del collo, seno sinistro


 IO, IL LINFOMA E…LA SCRITTURA  e mediastino); ero al secondo stadio. La chemioterapia è stato un percorso duro sia a livello fi-
               sico che mentale. Ricordo il primo taglio di capelli, io che li avevo lunghissimi mi ritrovai nelle

 Mi chiamo  Sonia  Marziani,  sono   settimane successive con capelli sempre più corti e che mi ritrovavo spesso sulle spalle, sul cu-

 di Giulianova e nella vita sono far-  scino, perfino nel piatto nel quale mangiavo. Avevo il viso stanco, le sopracciglia che si stavano

 macista. La mia vita è sempre stata   sfoltendo, dolori muscolari e quel maledetto sapore di metallo ogni volta che mangiavo, per non
 tranquilla, nessun evento particola-  parlare della nausea e del vomito che mi accompagnavano nei primi tre giorni successivi alla

 re…fino al 2016.  chemioterapia. Mi sentivo cambiata, mi guardavo allo specchio e non mi sentivo più donna, è

 Si 2016! sono trascorsi già sei anni   come se la malattia avesse rubato anche la mia femminilità. E' vero che ci sono stati momenti
 dalla  fine  delle  terapie  ma  sembra   nei quali anch’ io mi sono abbattuta, nei quali avevo voglia di spaccare ogni cosa che trovassi

 ieri quando in una tranquilla giorna-  tra le mani, sarei bugiarda nel dire il contrario, ma la mia voglia di lottare era più grande, volevo

 ta d'estate del 17 agosto 2016 notai   liberarmi il prima possibile di quell'essere sconosciuto che era entrato senza avvisare, senza un
 sulla base della mia clavicola sinistra   permesso, come un imbucato ad una cena che nonostante non fosse stato invitato pretendeva

 un  linfonodo  gonfio.  Inizialmente   il posto migliore e il pasto migliore. Dovevo sorridere, sorridere sempre e perchè no?! ridere
 pensai ad  un semplice  raffredda-  della propria malattia, aggrapparmi alla vita a costo di arrivare sfinita al traguardo, l'obiettivo era

 mento,  nonostante  mi sembrasse   non rendergli assolutamente la vita facile, massacrarlo, prenderlo a calci facendogli pentire di

 paradossale la cosa vista la stagione   essersi imbucato nel mio corpo. Dico sempre che se non le vivi sulla tua pelle, certe cose non si
 molto calda e il mio stato totalmen-  capiranno mai...bisogna indossarle le scarpe per comprendere a pieno i sentimenti, le emozioni,

 te  asintomatico,  ma  quel  gonfiore   le paure che si provano.

 era sempre lì e non decideva a ridur-  Giunse così febbraio 2017, avevo terminato i miei cicli di chemio e iniziai la radioterapia...un pe-
 si nemmeno di un millimetro. Chia-  riodo durante il quale sicuramente ero felice di aver finito le infusioni ma psicologicamente ero

 mai così il mio medico di famiglia   molto stanca: ero stanca di andare ogni santo giorno in ospedale, ero stanca della spossatezza

 che immediatamente  mi consigliò   e di quella sorta di rospo in gola provocati dalla radio, ero stanca di tutto. Insomma, iniziai con
 un’ecografia,  all'ecografia  seguì  su-  un “e vai sarà una passeggiata” e finii con “cavolo, non ho affatto voglia oggi”.

 bito un primo controllo nel repar-  Avevo quindi bisogno di qualcosa che mi stimolasse, che potesse darmi quella spinta che mi

 to di ematologia dell'ospedale San-  avrebbe portata finalmente al traguardo.
 to Spirito di Pescara tramite pronto   Così pensai allo sport...in fondo lo ero sempre stata una sportiva e in quel periodo mi iscrissi

 soccorso e poi  la  mia  prima  visita   ad un corso di kick boxing. Un’arte marziale che continuo a praticare e che per certi aspetti mi

 ufficiale dall'ematologo, il Dott. Francesco Angrilli che velocemente fissò una biopsia per otte-  ha ridato quel benessere mentale che avevo perduto. All'inizio è stata dura, devo dire che ora
 nere finalmente la diagnosi.  ripensando a quel periodo mi rendo conto di essere stata davvero un kamikaze perché avevo

 Era il 15 settembre 2016, il mio referto recitava: linfoma di Hodgkin classico a sclerosi nodula-  comunque un corpo indebolito dalla chemio, inoltre la mia resistenza era praticamente pari allo

 re…un tumore del sangue nel quale le cellule che fino ad allora erano lì per proteggere il nostro   zero, ma non ho mai mollato. Quando colpivo quel sacco capivo che buttavo fuori tutti i senti-
 corpo ad un tratto impazziscono.  menti negativi che avevo accumulato in quei mesi: rabbia, dolore, tristezza, frustrazione, paura,

 Eh già avevo un tumore, chi l'avrebbe mai detto che avrei avuto un tumore all'età di 35 anni,   delusione.

 egoisticamente si pensa spesso che questo tipo di cose accadano agli altri e mai a noi, ci sen-  Per molti mesi ho combattuto contro qualcosa di più grande, ripetendomi ogni giorno che sa-
 tiamo protetti da una sorta di campana di vetro ma la realtà è che la vita è imprevedibile e quel   rebbe andato tutto bene, le lacrime scendevano a fiumi, ogni terapia è come se stesse uccidendo

 pavimento che prima ci sembrava così indistruttibile ad un tratto ti accorgi che può sgretolarsi   una parte viva di me, e la ragione ti sbatte in faccia che non si è nulla, ma all'improvviso viene
 da un momento all'altro senza darti nemmeno il tempo di capire, di sapere in che modo poter   alla luce quella grinta che non avresti mai pensato di avere, quella forza che permette alla tua

 reagire. Ciò che mi ha aiutata ad accettare quella situazione così assurda e inaspettata, e quin-  mente di ripetere come un martello “non mollare, non mollare”.

 di ad intraprendere il percorso di terapia con un irrazionale ottimismo è stata la mia voglia di   Ho mai pensato alla morte? si...con essa vivi momenti a stretto contatto, diventa una compagna
 parlare del mio linfoma con gli amici, con le persone che mi volevano bene e anche attraverso   di viaggio, fino ad annusarne l'odore perché la realtà è che alcuni purtroppo non ce la fanno;

 i social. Ho deciso di non nascondermi, di non chiudermi in me stessa...in fondo non era col-  quindi, quando ti accorgi che manca pochissimo al tuo percorso ringrazi Dio, o chi per lui, per

 pa di nessuno se il mio corpo era impazzito. Naturalmente non è stato facile perchè se da un   essere lì viva, con uno spirito totalmente nuovo, con la voglia di assaporare in modo diverso la
 lato ci sono molte persone che comprendono e che ti sostengono, dall'altra c'è il rovescio della   vita perché cambia...cambia in ogni sua sfumatura. E' il cancro ti cambia i pensieri, che ti cam-

 medaglia, le critiche non sono mancate, il mio parlare liberamente del cancro è stato per certi   bia il modo in cui guardi gli altri, che ti fa conoscere un mondo parallelo, un mondo di cui non

 aspetti visto come un mettere in mostra il mio stato di salute o come un cercare compassione   sapevi nemmeno l’esistenza fatto di persone che stanno male, che soffrono, che combattono,
 dagli altri, ma la verità è tutt'altra: quando un malato oncologico decide di sbattere in faccia al   che sperano.

 mondo la propria malattia non lo fa affatto per avere in cambio sentimenti pietosi ma per lan-  La priorità, quindi, è star bene con sé stessi, è godersi gli affetti più cari, è farsi scivolare addosso

 ciare un messaggio che è solamente questo “io voglio vivere”, “io devo farcela”, “ tu maledetto   situazioni banali e insignificanti, è godersi le piccole cose quotidiane, è accettarsi per ciò che si
 non vincerai”.  è, è il farsi una sana risata.

 Iniziai così la chemioterapia circa un mese dopo dalla mia prima PET che mostrava il mio lin-  La guarigione diventa quindi un’esperienza meravigliosa dall'inizio alla fine, si percepisce ogni
               cosa come una gioia, è il momento della crescita interiore, è il tempo della consapevolezza, della



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