Page 38 - RIVISTA NOIQUI AGOSTO 2022
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annA MARIA vARvARO

                                                                                                                                                                             e difficile prova che consiste nel discendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina un po' della sua bel-
                                                                                                                                                                             lezza. Ormai Psiche capisce che la sua fine è vicina e che non le resta che uccidersi gettandosi dalla cima

                AMORE E PSICHE                                                                                                                                               di una torre. Improvvisamente, però, la torre si anima e le indica come portare a termine la sua missione.
                                                                                                                                                                             Psiche si reca negli inferi e riceve da Proserpina un’ampolla, ma nonostante la voce misteriosa l’avesse

                LA PIÙ BELLA FIABA DI TUTTA LA MITOLOGIA GRECO-LATINA,                                                                                                       ordinato di non aprirla, mossa dalla curiosità, lei apre l’ampolla, che, invece della bellezza, ne esce una
                                                                                                                                                                             nebbia nera che l’avvolge e la fa addormentare di colpo. Intanto Amore, che sente la mancanza della sua
                Nella sua opera “Le Metamorfosi” (Metamorphoseon libri XI), nota anche come L'asino d'oro (Asinus                                                            amata, la va a cercare e, quando finalmente la trova addormentata, rompe l’incantesimo che la risveglierà
                                                                                                                                                                             dopo aver rimesso a posto la nuvola soporifera. Per non rischiare di perderla di nuovo, la conduce sull’O-
                aureus), scritta nel 200, Apuleio ci racconta che il dio dell’Amore, Cupido (Eros), si innamora follemen-                                                    limpo, dove chiede l’aiuto di Giove. Quest’ultimo decide di trasformare la giovane principessa in una Dea.
                te della mortale Psiche che diventa sua sposa, ignara della vera identità dell’amato. Il romanzo sembra                                                      La storia si conclude con il matrimonio dei due innamorati; dall’ unione nasce una bellissima bambina che
                che derivi da una storia nordafricana già esistente molto prima della nascita dell’autore, addirittura da                                                    viene chiamata Voluttà, Piacere, identificata dai latini con Voluptas. Viene preparato un grande banchetto
                un’arcaica favola siriana tramandata vocalmente, come avveniva quando la scrittura non esisteva ancora.                                                      al quale partecipano tutti gli dèi, alcuni anche in lavori inusuali come Bacco che fa da coppiere, le tre Gra-
                Quella di Amore e Psiche, già il nome Psiche (in greco ψυχή significa "anima") è una metafora sull’e-                                                        zie suonano e il dio Vulcano cucina il ricco pranzo. La storia di amore e Psiche ha ispirato molti artisti, tra
                terna lotta tra testa e cuore, Un amore non semplice quello tra i due protagonisti della storia. La fiaba,                                                   questi Canova che ha rappresentato un episodio della fiaba, quello in cui Amore rianima Psiche svenuta e
                come il resto de Le metamorfosi, ha un significato allegorico: Cupido - identificato con il corrisponden-                                                    ha fermato nel marmo un attimo che rimane sospeso: la tensione dei due giovani corpi che non si stringo-
                te greco Eros, signore dell'amore e del desiderio -, unendosi a Psiche - ossia l'anima - le dona l'immor-                                                    no, ma si sfiorano, ognuno rapito dalla bellezza dell'altro.
                talità. Ma per arrivarci dovrà affrontare quattro durissime prove, tra cui quella di scendere agli Inferi per
                purificarsi.                                                                                                                                                 È uno dei pochi miti che ha un lieto fine, perché l’amore ostacolato dall'in-
                 Ma tutto inizia così: “Vi erano in una città un re e una regina. Questi avevano tre                                                                         vidia riesce a vincere nonostante mille difficoltà e peripezie.
                bellissime figliole. Ma le due più grandi, quantunque di aspetto leggiadrissimo, pure era
                possibile celebrarle degnamente con parole umane; mentre la splendida bellezza della
                minore non si poteva descrivere, e non esistevano parole per lodarla adeguatamente”


                Psiche è una bellissima principessa, così bella da causare l'invidia di Venere.
                E’ chiamata “Venere” poiché si dice sia più bella di una Dea e le vengono
                offerti sacrifici per questo motivo. Quando la Dea Venere (Afrodite) viene
                a conoscenza di tutto ciò diventa una furia. E’ inaccettabile essere parago-
                nata ad una mortale ed è impossibile che quest’ultima venga considerata alla
                maniera di una Dea. Mossa dall’invidia, escogita una vendetta che tolga di
                mezzo la rivale e che la punisca per la sua insolenza. Chiede al figlio Amo-
                re (Cupido) di scoccare una delle sue precise frecce per farla innamorare
                dell’uomo più brutto e vile del mondo. Questo l’avrebbe screditata e coperta
                di vergogna. Le cose però vanno diversamente dal previsto, Il dio però sba-
                glia mira e la freccia d’amore colpisce il proprio piede facendolo innamorare
                perdutamente di Psiche.


                (Amore e Psiche dipinti da William-Adolphe Bouguereau)

                Psiche viene portata a malincuore, sulla cima di una rupe e lì viene lasciata sola. Intanto, i genitori della
                principessa, preoccupati per non averle ancora trovato un marito, si decidono a consultare un oracolo:
                «Come a nozze di morte vesti la tua fanciulla ed esponila, o re, su un’alta cima brulla. Non aspettarti un genero da uma-
                na stirpe nato, ma un feroce, terribile, malvagio drago alato che volando per l’aria ogni cosa funesta e col ferro e col fuoco
                ogni essere molesta. Giove stesso lo teme, treman gli dei di lui, orrore ne hanno i fiumi d’Averno e i regni bui. (IV, 33).
                Con l’aiuto dell’amico Zefiro, Cupido la trasporta al suo palazzo, imponendo che gli incontri avvengano
                al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere e mantenere la sua identità segreta. Impone così
                alla principessa incontri al buio e usa sempre una maschera per non farsi riconoscere. Psiche è felice e
                innamorata del misterioso sposo, ma desidera rivedere le sue sorelle. Amore, a malincuore, acconsente a
                                                                   invitare le due donne nel palazzo. Qui le sorelle invidiose ve-
                                                                   dendo il castello incantato in cui vive Psiche, insinuano in lei
                                                                   il sospetto che lo sposo misterioso sia in realtà un mostro che
                                                                   prima o poi la ucciderà; le suggeriscono perciò di attendere la
                                                                   notte per trafiggerlo con un pugnale. Dopo molte resistenze,
                                                                   istigata dalle sorelle, una notte Psiche decide di vedere il volto
                                                                   del suo amante, pronta a tutto, anche all'essere

                                                                   più orribile, pur di conoscerlo. Alla luce della lanterna le ap-
                                                                   pare il bellissimo dio dell’amore ma questa ingordigia di co-
                                                                   noscenza le è fatale: una goccia cade dalla lampada e ustiona
                                                                   il suo amante: “…colpito, il dio si risveglia; vista tradita parola a
                                                                   lei affidata, d’improvviso silenzioso si allontana in volo dai baci e dalle
                                                                   braccia della disperata sposa (V, 23). Scottato, il dio vista l’infamia
                della fede tradita, vola via dai baci e dalle braccia dell’infelicissima sposa, nonostante lei tenti in tutti i
                modi di trattenerlo anche aggrappandosi a una gamba per impedirgli di volare via. La principessa dispe-
                rata, tenta il suicidio, ma gli dèi lo impediscono.
                                                                                                                                                                               FEDERAZIONE PER LA RIVALUTAZIONE DELLE DONNE
                (Amore e Psiche di Benedetto Luti)

                Così decide di partire alla ricerca del suo sposo. Arrivata al tempio di Venere, si consegna a lei, spe-
                rando di placarne l’ira. Venere, volendo umiliare l’insolente mortale, la sottopone a diverse prove im-
                possibili: Nella prima, le chiede di suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti
                mucchietti perfettamente uguali. Psiche, disperata a fronte di questo impossibile compito, si mette a
                piangere e non prova nemmeno ad assolvere il compito, ma riceve un aiuto inaspettato da un gruppo di
                formiche, che fanno il lavoro per lei. La seconda prova consiste nel cogliere la lana d’oro di un gruppo
                di pecore. Psiche si sta per avvicinarsi alle pecore, quando una verde canna le suggerisce di aspettare la
                sera per raccogliere la lana rimasta tra i cespugli, poiché gli animali, con il caldo, si sarebbero mostrati
                aggressivi. Nella terza prova dovrà prendere acqua da una sorgente, situata su uno strapiombo difficile
                da raggiungere, ma l’aquila di Giove l’aiuterà. Allora, Venere, ancora più arrabbiata, le impone un'ultima






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